Chieti, CasaPound a difesa del Dea di II Livello attacca rettore ed istituzioni

Chieti. una dura presa di posizione quella di CasaPound contro il rettore dell’università degli studi di Chieti e Pescara Sergio Caputi e contro le istituzioni cittadine

 “Il 14 aprile scorso – spiega Francesco Lapenna, responsabile della sezione teatina di Casapound – si è svolto un convegno, organizzato dal Comitato di salute pubblica di Chieti, per discutere del Dea di II livello condiviso Chieti-Pescara.

 Sul tema ci siamo già espressi più volte e confermiamo ciò che sta avvenendo: dopo l’approvazione degli atti aziendali, il policlinico di Chieti ne è uscito depotenziato, non ha ottenuto le due UOC necessarie a riequilibrare il peso tra i due presidi ospedalieri coinvolti nel Dea. Rimane peraltro ancora sospesa l’assegnazione della sede della centrale unica del 118, che Paolucci pare voglia localizzare presso l’aeroporto di Pescara.”

 “Tornando al convegno – prosegue Lapenna – non può non suscitare una riflessione l’assenza del rettore della D’Annunzio Sergio Caputi. Invitato insieme ad altre personalità coinvolte direttamente nel discorso Dea di II livello, il Rettore dell’Università teatina non era presente al convegno.

In realtà non si è mai espresso su quello che potrebbe rappresentare la svolta (in negativo) della sanità pubblica nella città di Chieti. Ricordiamo che il SS Annunziata è un policlinico universitario!

 Così com’è stato pensato e previsto, il Dea “condiviso” penalizza l’ospedale teatino, mettendo in seria discussione la presenza del dipartimento di Medicina. Il Rettore Caputi non può, a nostro avviso, ignorare quello che sta accadendo; non può tacere e far finta di niente.”

 “Casapound Chieti – conclude Lapenna – pretende una netta presa di posizione dell’Università D’Annunzio, che è parte integrante della sanità pubblica cittadina, messa a serio rischio da una pianificazione scellerata e discriminante. Finiamola con i colpevoli silenzi! Passino le battute sulle pizzerie e la ricettività alberghiera cittadina non gradita, ma qui si sta decidendo il futuro di uno dei settori vitali per una città capoluogo, peraltro già umiliata con lo spostamento in blocco della sanità privata, un tempo voce importante dell’economia teatina ed ora scivolata a valle a dar lustro alla città di Pescara. Chiediamo al Rettore dell’Università D’Annunzio una netta e chiara presa di posizione sul Dea di II livello condiviso Ch-Pe. In caso contrario dimostrerà la sua complicità e connivenza.”

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