Pescara. “La storia infinita: la bonifica del Sin di Bussi perde fondi e attuatori.
Ci sembra strano che una somma importante in termini economici e ambientali (50milioni di Euro) destinata alla bonifica dei siti di Bussi sia stata traslata dal ministero dell’Ambiente a quello dello Sviluppo Economico.
Bisogna chiederne conto al Governo attraverso una interrogazione parlamentare immediata.
Il sindaco Lagatta ci deve spiegare per quale motivo ha acquistato i siti 2A e 2B prima dell’accordo previsto dal Ministero e, di conseguenza, non essendoci il contratto è revocabile. Acquisendo queste aree, infatti, senza un programma di industrializzazione ha messo a rischio l’utilizzo delle somme per la bonifica dei siti.
Il contratto è venuto meno. L’accordo previsto dal Ministero si mette a rischio: il bando potrebbe essere revocato per colpa della scelta del sindaco di Bussi. Lo stesso sindaco anche nella conferenza di mercoledì pomeriggio ha continuato a parlare della sentenza su Edison dimenticando che Solvay ha avuto una diminuzione sostanziosa del costo di acquisto proprio per l’effettuazione della bonifica.
Lo stesso sindaco dimentica le promesse di reindustrializzazione e posti di lavoro fatte in piena campagna elettorale con accordi dati per certi con imprenditori rivelatisi poi dei fantasmi economici. E sulla scorta di quelle promesse la scelta scellerata di acquisire i siti inquinati e metterli a patrimonio del Comune senza preoccuparsi delle conseguenze sulle opere di bonifica. E per finire ha avuto l’ardire di acquistare anche gli ex siti militari sui quali si potrebbero aprire scenari inenarrabili. Una cosa è certa sulla gestione della bonifica il sindaco Lagatta è stato e ha fatto “un disastro””. Si legge così in una nota del Direttivo FDI – Circolo Bussi sul Tirino.