Dopo l’ultimatum di Aramini, gli altri due contrattaccano: “La polemica innescata assume il sapore di un tentativo di riscatto da quelle votazioni in seno al Consiglio Comunale nelle quali le delibere sono approvate con 7 voti di maggioranza e 6 voti di minoranza, dimostrando, nella pratica, che la maggioranza è un’anatra zoppa”, e rispondono: “Chi non rispetta i principi del gruppo Un obiettivo in comune, è il Vice Sindaco Aramini il quale, con onestà intellettuale, dovrebbe dimettersi per fare rientro nel gruppo Progetto futuro”.
Berardinucci e Di Tonto partono, in una lunga nota di replica, con la cronistoria:
Nel 2019 i Consiglieri Aramini e Berardinucci sono stati espulsi dalla maggioranza e così hanno creato il gruppo consiliare “Un obiettivo in comune”. Quando nel 2020 è stato allontanato anche il Consigliere Di Tonto, quest’ultimo ha aderito al gruppo di Berardinucci ed Aramini. Frattanto, il 25 luglio 2020, è stato firmato un documento nel quale i Consiglieri hanno dichiarato: “prendiamo impegno inderogabile a mantenere le nostre posizioni attuali nel Consiglio Comunale di Pianella, in opposizione al Sindaco Marinelli, fino al termine del suo mandato, rifiutando ogni proposta di quest’ultimo di aderire alla maggioranza”. Il Consigliere Aramini è stato uno dei sottoscrittori, tuttavia, il 1° settembre 2020, lusingato dalle numerose deleghe offerte dal Sindaco Marinelli, tra le quali quella di Vice Sindaco, ha fatto ritorno in maggioranza. Di conseguenza il Vice Sindaco Aramini si è impegnato con i Consiglieri Di Tonto e Berardinucci a dimettersi dal gruppo “Un obiettivo in comune” per rientrare nel gruppo di maggioranza “Progetto futuro”.
I due consiglieri d’opposizione, pertanto, rivendicano “il diritto di firmare mozioni e/o interpellanze con qualsiasi Consigliere Comunale di Pianella che voglia fare il bene dei cittadini Pianellesi, su temi importanti e di diffuso interesse pubblico”, e rigettano al mittente le richieste di dimissioni: “La situazione nella quale versa oggi l’Amministrazione, appesa ad un solo voto di scarto, è frutto unicamente delle scelte errate del Sindaco, l’unico che ha mancato di rispetto agli elettori allorquando non ha onorato la volontà popolare dimostrata dalle preferenze ottenute dai sottoscritti alle ultime elezioni amministrative. Per tutto quanto è successo nella consiliatura, già da tempo, Egli avrebbe dovuto trarne le opportune conseguenze rimettendo le proprie dimissioni”.