Questa la proposta che il Movimento 5 Stelle Pescara porterà in consiglio comunale, rispetto alla proroga delle concessioni agli esercizi commerciali attuata dalla giunta Masci.
“Dobbiamo fare qualcosa di concreto per il tessuto commerciale cittadino e questo può essere un valido strumento di sostegno per i pubblici esercizi perché, se è pur vero che si va verso un alleggerimento della crisi sanitaria, dall’altra siamo già piombati in quella del caro bollette, che rischia di strangolare definitivamente quelle attività che già a fatica sono sopravvissute al Covid”, commentano i consiglieri M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo.
Nel Consiglio comunale del 7 marzo, infatti, il centrodestra ha fissato per tutte le attività commerciali la scadenza per l’utilizzo dei parklet al 31 ottobre 2022. Dopo quella data le strutture andranno smontate e non saranno più autorizzate in nessuna zona della città. E, a partire dal 1 Aprile, per tali strutture si dovrà pagare la tariffa piena per l’occupazione di suolo pubblico.
“Per Carlo Masci e il centrodestra i commercianti sono solo una categoria da coccolare nei periodi di campagna elettorale – proseguono Alessandrini, Sola e Di Renzo – e poi, alla prova dei fatti, calpestata con scelte infelici, come il disastro della nuova Via Marconi, o decisioni miopi come i coprifuoco mirati a cui si aggiungono adesso i parklet a scadenza limitata”.
“Poche idee e ben confuse da parte di un centrodestra a pezzi – concludono i consiglieri pentastellati – che ieri, durante il dibattito in aula, prima ha registrato il consenso alla proposta da parte dell’assessore al commercio Cremonese, di Fdi, e di consiglieri di Forza Italia, poi smentiti dalle dichiarazioni deliranti di un Sindaco che dimostra in un sol colpo di non aver né chiaro il momento di difficoltà dei commercianti né di aver risolto le lotte intestine alla sua maggioranza nonostante il rimpasto appena siglato. Un ulteriore motivo di preoccupazione per il settore commerciale: la politica divisa e inadeguata continua a litigare mentre in città c’è chi combatte ogni giorno per non abbassare una volta per tutte le saracinesche”.