Presentato mercoledì in Commissione Finanze, infatti, l’emendamento da 714.000 euro richiesto dai Revisori dei Conti per tenere in equilibrio il bilancio del Comune di Pescara. “La risposta annunciata dall’amministrazione Masci rischia di essere la proverbiale pezza peggiore del buco, con un taglio verticale a tutte le voci di bilancio per cercare di recuperare i primi 700mila euro che mancano all’appello e rimettere in equilibrio i conti, andando a saccheggiare centinaia di migliaia di euro anche a settori strategici e delicati come il sociale e l’ambiente”: questo il commento dei consiglieri M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo che tornano a denunciare la “pessima gestione economica del Comune di Pescara da parte di Masci e compagni, che rischia di compromettere gli equilibri finanziari della città, già sotto pressione per la procedura di predissesto iniziata nel 2014 e che si concluderà solo nel 2024”.
“Una manovra”, affermano i pentastellati, “con cui si rimette sì in pari il bilancio, ma a danno degli stanziamenti dedicati agli asili nido a cui vengono tolti ben 119 mila euro. Ancor di più si toglie alla tutela, valorizzazione e recupero ambientale, che vede sparire più di 140 mila euro, con altri 115 mila euro che vengono decurtati alla Protezione Civile. Piuttosto che scegliere di tagliare fondi a servizi secondari, Masci e i suoi assessori scelgono consapevolmente di chiudere i rubinetti a servizi essenziali alla cittadinanza, con l’obiettivo principale di correggere i loro stessi errori, ma celando anche una violenza amministrativa senza precedenti”.
“La seduta di bilancio va avanti da 50 giorni e, terminata la discussione sul documento di programmazione, il centrodestra ha deciso che il consiglio comunale ha ormai parlato abbastanza”, tuonano Alessandrini, Sola e Di Renzo. “Per mettere a tacere le minoranze si sono inventati un emendamento tecnico che tale non è, e che sarà il primo ad andare in votazione al prossimo Consiglio comunale, facendo così decadere tutti gli altri presentati, per la maggior parte nostri”, incalzano, “Per recuperare i 700 mila euro sono andati a toccare in maniera pesante alcuni servizi essenziali, ma anche in maniera molto più leggera, con somme di pochi euro altre voci, per fare in modo che tutti gli altri emendamenti in discussione diventino inutili avendo già deliberato sull’argomento”.
“Per la prima volta nella storia, politicamente parlando, la discussione sul bilancio viene troncata con una tagliola netta”, protestano i cinquestelle “Da sempre gli emendamenti sul bilancio vengono ritirati dai proponenti a seguito dell’accoglimento da parte della maggioranza di idee e proposte portate avanti dalla minoranza, dando valore alla rappresentanza della città non inclusa nel governo cittadino, mentre l’era Masci inaugura la stagione della violenza, della distruzione delle regole basilari della democrazia consiliare. Hanno caricato un colpo in canna e sono pronti a sparare, chiudendo la delibera sul bilancio in un’unica seduta”, concludono.