L’Aquila. Nel pomeriggio di giovedì, prima dell’inizio del consiglio di amministrazione dell’Adsu, un gruppo di circa 200 studenti e una delegazione dell’UDU l’Aquila hanno manifestato davanti agli uffici dell’azienda chiedendo il ritiro immediato dalla delibera n°42, approvata nel CdA del 9/10/2014 sancisce l’erogazione del solo pasto alternativo.
Per l’Unione degli universitari “oltre a non rispettare l’uniformità di trattamento per gli studenti iscritti agli atenei abruzzesi non è neanche conforme al piano regionale triennale del diritto allo studio. Solo dopo continue e insistenti richieste, ad un ridotto numero di persone è stata data la possibilità di essere ascoltati. Abbiamo richiesto garanzie sul ritiro della delibera e l’attivazione di tutte le procedure per riportare a bando l’erogazione del pasto completo. Come sua abitudine da tempo, ormai, il consiglio ha preferito aggiornarsi a data da destinarsi senza ratificare le nostre richieste, che nel frattempo restano solo ed esclusivamente promesse. Promesse fatte davanti a studenti testimoni della negazione dei propri diritti. Proprio perché si parla solo di accordi verbali, la nostra battaglia non finisce qui.
Gli studenti sono “stanchi di un consiglio che se si riesce a riunire e se riesce a deliberare va solo dalla parte opposta a quella degli studenti. Sono due volte in due mesi che facciamo irruzione in CdA per motivi inerenti le mense. I nostri rappresentanti si sono dimessi perché inascoltati all’interno di un consiglio intento solo a scaricare responsabilità. Adesso basta. È il momento che la Regione risolva questa imbarazzante situazione nominando il nuovo CdA e garantendo uno stanziamento tale da garantire la sostenibilità del servizio di ristorazione”.
La protesta continua il giorno 25 novembre davanti al Consiglio Regionale dove l’UDU chiederà “un intervento immediato da parte della regione e assessore competente, tale da sbloccare questa incresciosa situazione”.