Pescara. Ci sarà gran lavoro, con l’inserimento dell’obbligo del green pass, per il controllo a Palazzo di Città per i quasi 700 dipendenti comunali.
Ad occuparsi nei due ingressi di Piazza Italia e in quello di Piazza Duca D’Aosta sono gli addetti della società Municipalizzata Pescara Multiservice che si occupa della portineria.
Nelle ultime ore il dirigente delle Risorse Umane Fabio Zuccarini ha predisposto l’organizzazione dei controlli. “Abbiamo controlli agli accessi ma anche a campione e poi con i titolari di servizio e i quadri verso tutti i dipendenti dei vari settori. Parliamo dunque di un triplo controllo in tutti gli accessi dove abbiamo già da tempo dei termometri per il controllo della temperatura. Per i dipendenti comunali e operai che non devono presentarsi in ufficio e dunque agli accessi, il controllo viene effettuato dai capi settore e capi operai.
Sappiamo – conclude Zuccarini – che ci sono dei dipendenti che o per motivi di salute o perché stanno provvedendo in questi giorni, che non sono ancora in possesso del Green Pass, ma voglio anche aggiungere che i dipendenti del Comune di Pescara stanno dimostrando grande responsabilità”.
Iconsiglieri comunali Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti, Giovanni Di Iacovo (Pd), Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli (lista civica Sclocco sindaco), però denunciano: “Mentre le aziende grandi e piccole e gli altri enti locali hanno organizzato l’entrata in vigore del green pass obbligatorio, l’organizzazione del Comune di Pescara è franata: il personale e gli utenti che questa mattina sono entrati nel Palazzo di città non sono stati sottoposti ad un controllo informatizzato del green pass per un cortocircuito di comunicazioni fra il Comune e la società municipalizzata incaricata di effettuare il servizio. Un caos vero e proprio che ha costretto la direzione generale a limitare, a giornata avviata, l’uso degli spazi comunali ai soli servizi essenziali, contingentando gli ingressi dall’esterno”.
“Il direttore generale”, proseguono, “è stato infatti costretto a scrivere una nota a tutti gli uffici in cui dispone che ‘fino alla compiuta implementazione del sistema, l’utilizzo delle strutture comunali sarà limitato alle sole attività essenziali in modo da ridurre e contenere gli accessi’. Il Comune insomma non è riuscito a rispettare l’avvio di una procedura il cui inizio era noto a tutti da tempo”.