Caramanico Terme. Il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri e il consigliere Guerino Testa tornano ad affrontare la problematica legata alla riapertura delle Terme di Caramanico, a soli dieci giorni dall’ultimo sollecito rivolto a Franco Masci, presidente della Società Terme S.p.a, concessionaria dell’impianto.
“Sconcerta constatare la totale assenza di risposte in merito alle intenzioni che la Società ha sulla ripresa delle attività di cure termali, peccato che il tempo sia oltremodo scaduto e che tocca tornare a richiamare alle proprie responsabilità chi, evidentemente, ha scelto di assumere una posizione di immobilismo a totale danno del territorio e di certo non più tollerabile”, affermano.
“Un richiamo alle responsabilità rinnovato, per la quarta volta in un mese, dalla Regione Abruzzo anche attraverso la convocazione di un incontro urgente, programmato per mercoledì 28 luglio, presso l’Assessorato Territorio-Ambiente, a Pescara, al fine di chiarire definitivamente la posizione della Società Terme”, insistono Sospiri e Testa, “Un appuntamento al quale parteciperà anche il sindaco di Caramanico, Luigi De Acetis, oramai subissato dalle segnalazioni di cittadini abruzzesi sempre più obbligati a recarsi altrove per usufruire delle cure sanitarie prescritte. Era quanto mai prevedibile che il perpetuarsi dei ritardi – ingiustificati e colpevoli – avrebbe scatenato un aggravio dei danni a tutti coloro bisognosi di cure, oltreché al Comune e all’economia turistica e montana del comprensorio, alla Regione Abruzzo che non vede erogati ai propri concittadini i relativi servizi e deve elargire risorse economiche ad altre regioni per le prestazioni sanitarie inserite nei Lea (Livelli essenziali di assistenza) e, niente affatto ultimi, dei lavoratori, circa 100 stagionali oltre a quelli contrattualizzati a tempo indeterminato, che devono ancora percepire 8 mensilità del 2019”.
“Ci attendiamo che Masci, o chi per lui, venga all’incontro di mercoledì per mettere la parola fine a questa vicenda surreale di cui tutti stiamo pagando le pesanti conseguenze”, concludono.