“La questione è molto delicata – ha spiegato Lolli – perché il Governo, su richiesta della Commissione europea, vuole avere la documentazione contabile di aziende e privati con partita Iva relativa ai danni subiti e altre compensazioni ricevute. Il totale delle agevolazioni fiscali e contributive si aggira intorno a 180 milioni di euro. Stiamo parlando di numeri rilevanti – ha detto Lolli – perché ci sono qualcosa come 3585 beneficiari, di cui 115 imprese, che hanno ottenuto agevolazioni superiori al ‘de minimis’ (200 mila euro, ndr) e altri 17.493 beneficiari al di sotto di quella soglia”.
Da qui la necessità di “avere una interlocuzione diretta e immediata con il Governo” prima di avviare la procedura di ricognizione contabile così come chiede la Commissione e di inviare, entro il 4 settembre, qualsiasi documento così come richiede il Governo.
“Con il Sottosegretario Giovanni Legnini e la senatrice Stefania Pezzopane – ha detto Lolli – chiederemo a Gozi se questo tipo di accertamento è stato avviato anche per tutte le altre regioni colpite da calamità naturale e se la documentazione richiesta fa riferimento solo alle aziende del cratere che hanno avuto agevolazioni superiori alla soglia del de minimis”. L’indagine disposta dalla Commissione europea nasce dal fatto che l?agevolazione fiscale non ha stabilito alcun nesso tra l’aiuto concesso e il danno subito a seguito del terremoto e quindi la ricognizione servirebbe ad individuare aziende che, da tale abbattimento, hanno ottenuto benefici economici superiori ai danni subiti. Il Governo italiano, infatti, ha concesso agevolazioni fiscali con la legge 183/2011, prima della formale notifica alla Commissione avvenuta nel luglio 2012. “E’ una circostanza che dobbiamo assolutamente scongiurare – ha concluso il vicepresidente Lolli – perché significherebbe chiedere alle aziende del territorio di ridare indietro liquidità in un momento così drammatico per la nostra economia”.