“Si tratta”, dice il sindaco, “di un documento che riepiloga scelte e gestione dei conti pubblici ad opera della precedente amministrazione cittadina. Ereditiamo, come abbiamo piu’ volte sottolineato, anche quando eravamo minoranza – dice il primo cittadino – una situazione non facile. E’ indispensabile, per affrontarla, che ognuno faccia la propria parte, sia chi gestisce ora conti e scelte del Comune di Pescara, che chi ha generato questa situazione e continua a negarla, malgrado sia certificata da piu’ parti in modo chiarissimo. In merito alle responsabilita’ di tutto cio’, c’e’ da dire che fino al 2009, quindi durante i mandati del centrosinistra, non si e’ mai verificata una simile situazione. Il Comune di Pescara, all’epoca, ha ricevuto per tre anni la valutazione A+ dall’agenzia Fitch Ratings per migliore gestione d’Italia e per tre volte la Corte dei Conti ha certificato la sana e corretta gestione finanziaria. Dunque, a generare la situazione attuale sono stati altri- sostiene Allesandrini – . Ovvero chi ha amministrato senza dare ascolto ai rilievi e agli inviti della Corte dei Conti, che gia’ due anni fa aveva sollecitato l’Amministrazione in carica a non utilizzare le risorse in conto capitale per pagare gli investimenti, sia alle osservazioni dei Revisori dei Conti dell’Ente, che esortavano a lavorare sui residui, prima di dare parere contrario, com’e’ noto, al consuntivo in questione”.
D’altro canto, invece, il centrodestra richiede alla maggioranza di “soprassedere alla approvazione del consuntivo”, dopo aver mostrato, stamani in conferenza stampa, una relazione del settore Ragioneria e Tributi dell’ente. Sono stati gli esponenti di Forza Italia, Ncd e Pescara Futura a controbattere che “non c’è alcun buco”. “Gli approfondimenti e chiarimenti forniti dal settore Ragioneria e tributi”, hanno detto i consiglieri d’opposizione, “dimostrano una corrispondenza del consuntivo rispetto alla gestione 2013, evidenziando che le poste messe in bilancio tra i residui attivi sono tutte esigibili per cui vengono superate le criticità che il Collegio dei revisori ha fatto emergere dando un parere non favorevole. Nel dettaglio, per i residui attivi di Soget previsti in bilancio sono pari solo a 33,5 milioni rispetto ad un monte complessivo di residui esigibili pari a 36 milioni di euro, posto che tutti i residui non più esigibili sono stati di fatto cancellati quindi non utilizzati per garantire gli equilibri di bilancio. Per quanto riguarda il credito Aca, la stessa azienda acquedottistica ha confermato che il credito è certo, ed esiste in tal senso anche una sentenza del Tribunale civile di Pescara. Inoltre nel concordato fallimentare presentato dall’Aca i debiti sono stati solo postergati senza alcuna riduzione, quindi il credito va doverosamente portato in bilancio dal Comune tra i residui attivi”. Alla luce di quanto emerso grazie al settore Ragioneria, le questioni sollevate dai Revisori appaiono risolte per cui domani i gruppi di Fi, Ncd e Pescara futura chiederanno alla giunta, in sede di consiglio comunale, di prendere atto con delibera dei chiarimenti forniti dalla Ragioneria e di trasmettere l’integrazione documentale ai consiglieri comunali e al Collegio dei revisori dei conti ai fini di una formale definizione del parere già espresso. Ovviamente, rispettando i termini già fissati dal prefetto per l’approvazione del Rendiconto di gestione”.
A pendere sulla testa di Alessandrini, peraltro, c’è l’intervento del Prefetto D’Antuono che nelle ultime ore ha minacciato di far intervenire un commissario prefettizio qualora non venisse approvato il Consuntivo entro la scadenza fissata entro Ferragosto.