Pescara. Per la prima volta la giunta regionale d’Abruzzo, anche sulla base di una specifica richiesta da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha approvato un provvedimento che indica una scala di priorità infrastrutturali.
Lo ha ricordato il consigliere regionale delegato per i Trasporti, Camillo D’Alessandro, intervenuto ad Ortona, nella sede della Capitaneria di porto, ad un incontro promosso dalla sezione Traporti di Confindutria ed alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il comandante della Direzione marittima di Pescara, Luciano Pozzolano, ed il direttore per l’Abruzzo ed il Molise di Trenitalia, Cesare Spedicato.
“La Regione – ha affermato D’Alessandro – ha indicato chiaramente le priorità infrastrutturali sulla viabilità , sul ferro e sui porti, a partire dal completamento della Val di Sangro ed il potenziamento del porto di Ortona, nell’ottica di un nuovo sistema regionale portuale. Ecco perchè – ha sottolineato – occorre fare presto e bene con il dragaggio del porto di Ortona, per il quale sono disponibili ben 9 milioni di euro. Questo spiega la particolare attenzione della Giunta regionale nei confronti del Piano regolatore portuale di Ortona e delle infrastrutture collegate”. Anche in ordine alle problematiche del trasporto ferroviario, secondo D’Alessandro, “la collaborazione ed il confronto costante con Rete Ferroviaria Italiana devono essere indirizzate al miglioramento e quindi alla velocizzazione delle due linee che interessano l’Abruzzo: il collegamento con la capitale e il versante adriatico”. La logica è sempre la stessa. “L’idea del Presidente D’Alfonso, nell’ambito dell’agenda delle priorità, – ha esplicitato il consigliere regionale delegato – è che la partita delle infrastrutture rappresenta la priorità principale. Ci stiamo organizzando in tal senso e, come metodo, per esempio, nell’interlocuzione con il Governo e con Rete ferroviaria italiana”. D’Alessandro ha, inoltre, ribadito l’ambizione del presidente della Giunta regionale di puntare alla creazione di un’Autorità portuale regionale. “Visti i tempi e l’orientamento del Governo – ha spiegato – potrà anche apparire un progetto anacronistico. Tuttavia, – ha concluso – la verità è che aziende importanti anche a pochi chilometri di distanza non utilizzano i nostri scali per motivi logistici e di limiti strutturali. Magari la situazione potrebbe cambiare se il porto di Ortona riuscisse a stringere un’alleanza con un porto strategico per i traffici commerciali come quello di Civitavecchia. Infine, – ha chiarito D’Alessandro – abbiano una grande ambizione: la società unica dei trasporti e la sfida di immaginare la Sangritana come vettore ferroviario del centro sud d’Italia”.