Confartigianato è furente e punta il dito contro l’amministrazione comunale.
“Nessuno era a conoscenza di questa deliber a- attacca Marco Stella, presidente di Confartigianato Lanciano – che il Comune avrebbe potuto pubblicizzare in anticipo evitando questa pioggia indiscriminata di multe che aggrava la già precaria situazione delle piccole e medie imprese artigiane. Siamo pronti alle barricate”.
Questo perché non è piaciuta la mossa del Comune frentano. Dove, ovviamente, il piccolo commercio è finito sul piede di guerra. La colpa, manco a dirlo, è da imputare ai verbali che stanno raggiungendo, senza distinzioni di sorta, artigiani, ristoratori e titolari di imprese di vario tipo. L’infrazione contestata dal comando di polizia municipale di Lanciano è sempre la stessa: i cartelli e gli indicatori direzionali che pubblicizzano le diverse attività commerciali che insisto sul perimetro urbano sarebbero “fuori legge”. Eppure, ricorda la categoria, i cartelli incriminati dai vigili urbani sono stati regolarmente dichiarati con un canone annuo pagato all’Aipa, la società che si occupa dell’accertamento e della riscossione dei tributi per conto delle amministrazioni comunali. Ma, a quanto pare, i regolamenti di settore sono cambiati con una delibera comunale, finora rimasta nel cassetto, e di conseguenza sono arrivate le multe.
“Questa storia ha dell’assurdo. Si continua a lucrare – aggiunge Stella – su chi già paga una miriade di tasse. Ci sono aziende nostre associate che si sono viste comminare multe di svariate migliaia di euro. E’ vergognoso quanto sta accadendo a Lanciano”. Il “caso Lanciano”, discusso nei giorni scorsi dal comitato cittadino di Lanciano, è stato preso a cuore anche dall’intera direzione provinciale di Confartigianato. “Ci faremo carico del problema mettendo a disposizione degli associati un nostro legale di fiducia. Andremo fino in fondo a questa storia -assicura Daniele Giangiulli, direttore provinciale Confartigianato Chieti- dato che il Comune di Lanciano, in tempi di crisi, ha pensato bene di affossare ulteriormente la categoria lasciata all’oscuro di tutto”.