Pescara. “La Provincia di Pescara non ancora eroga un solo euro agli oltre 50 lavoratori che stanno concludendo i tirocini formativi istituiti dall’ente”.
A lanciare l’allarme, questa mattina, Massimiliano Pignoli, capogruppo della Lista Teodoro al Comune di Pescara, che punta i riflettori sui tirocini iniziati lo scorso 18 dicembre, ai quali, come sottolinea il politico, “hanno risposto delle persone con difficoltà economiche, sapendo di contare su seicento euro mensili, per un totale di 1800. Il contratto però è rimasto solo sulla carta perchè , almeno fino ad oggi, non hanno ricevuto un euro. Stiamo parlando – ha proseguito Pignoli – di persone iscritte alle categorie svantaggiate, persone inoccupate, disoccupate e con gravi difficoltà economiche che contavano su questi soldi per far fronte a bisogni primari, al pagamento di affitti, bollette e spese quotidiane. Voglio ricordare a Testa, che fa a gara con Mascia per candidarsi a sindaco di Pescara, che attualmente è ancora presidente della Provincia e quindi di impegnarsi ancora per l’ente che rappresenta”.
Non si è fatta attendere la replica del presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, che, in una nota, ha reso noto che il settore Personale dell’ente oggi ha effettuato il pagamento delle somme dovute a 53 tirocinanti. ” E’ stato necessario – spiega Testa – effettuare tutta una serie di controlli, come richiesto dall’Unione Europea (che elargisce i fondi relativi a queste attività) e solo ora la Provincia è in grado di effettuare materialmente il pagamento, tenendo conto peraltro che ci sono state delle procedure informatiche ben precise da seguire.
Oggi l’iter è arrivato a conclusione per cui mi sento di tranquillizzare tanto i tirocinanti quanto il consigliere comunale Massimiliano Pignoli, perché il problema è già stato risolto e grazie all’impegno dei nostri uffici il ritardo è stato minimo. Sarebbe stato sufficiente, per Pignoli, contattare i nostri uffici per ottenere questa risposta e rassicurare i diretti interessati, senza creare polemiche inutili e soprattutto senza strumentalizzare la questione”.