Chieti. “E’ stucchevole come il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio pur di fronte ad una cosa che appariva scontata e necessaria, la nomina di nuovi componenti di giunta in sostituzione di quelli dimessisi per correre alle elezioni regionali del prossimo 25 maggio da scegliere tra i consiglieri provinciali presenti nella sua ancora traballante maggioranza, abbia perso ben due lunghe settimane”.
Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico, che aggiunge: “Lo diciamo perché il lavoro da fare in questo scorcio di legislatura che volge al termine ha poco d’importante, solo il bilancio di previsione del 2014 e l’aggiornamento del piano triennale delle opere pubbliche 2014/2016, oltre un ordinaria amministrazione su cui, i nuovi componenti di giunta nominati, potranno fare ben poco. La loro nomina è fortemente tardiva e servirà a mettere nella propria bacheca personale, per i curriculum vitae di ognuno, di essere stato ‘assessore provinciale’. Abbiamo riscontrato il gesto del presidente Di Giuseppantonio nell’aver rinunciato a correre per uno scranno in Consiglio Regionale, nelmentre per le elezioni politiche si era dimesso, e abbiamo letto della denuncia di un ingiusta legge elettorale fortemente punitiva per talune figure istituzionali cui sono richieste le dimissioni anticipate, volevamo credere nella sua buona fede quando ha annunciato un improvvisa volontà a voler dare un colpo d’ala all’azione amministrativa ma questo inutile tempo perso, con il ricorso ad antiche liturgie per trovare i sostituti degli assessori dimissionari, non è stato altro che la triste conferma della caratteristica avuta da questa amministrazione durante l’intera legislatura: solo facili annunci senza alcun riscontro concreto con un assenza politica ed istituzionale di cui tutti, cittadini in primis, ne hanno piena cognizione. Avevamo suggerito di fare presto e di nominare un numero minimo di assessori proprio per non perdere del prezioso tempo in ragione del fatto che, quando fu ordinata la cacciata dell’ex assessore Silvio Tavoletta, passarono diversi mesi prima che fosse nominato Tonino Marcello; eppure la giunta operò e delibero lo stesso a dispetto di qualsiasi dettame statutario e nessuno di noi, responsabilmente, inoltrò ricorso contro la legittimità degli atti adottati. Sollecitammo una modifica dello statuto sia nella composizione numerica che di genere ma rimanemmo inascoltati. Ad ogni buon conto auguriamo un buon lavoro sia ai colleghi nominati assessori che ai consiglieri subentranti cui rimarrà la soddisfazione di occupare per qualche settimana lo scranno in consiglio”.