Chieti. Lo scorso 4 febbraio si è tenuta presso il Palazzo dell’ Emiciclo dell’Aquila nella sala Ignazio Silone l’audizione richiesta dal Comitato di difesa civica dei pazienti ricoverati presso l’istituto Maristella di Chieti, al presidente del Consiglio regionale Nazzario Pagano e alla conferenza dei capigruppo dei partiti e gruppi presenti presso lo stesso Consiglio.
Giuseppe Spadavecchia e Francesco Paolo Febbo, rispettivamente vicepresidente e legale del Comitato, hanno relazionato brevemente sui motivi della richiesta e sulle problematiche dei pazienti disabili del Maristella: “Per meglio esplicitare la lunga ed intricata storia dei pazienti del Maristella e le richieste del Comitato sono state depositate contestualmente presso la segreteria della conferenza dei capigruppo raccolte di relazioni e documenti riguardanti il caso. Purtroppo l’estrema brevità dell’esposizione, interrotta sorprendentemente dopo pochi minuti dal presidente Pagano, non ha consentito di chiarire tutti i punti della vicenda e soprattutto non ha permesso un dibattito conoscitivo con i capigruppo.Siamo comunque contenti di aver mostrato a tutti i componenti del Consiglio che il Comitato ha un grande rispetto delle Istituzioni e di tutti i partiti politici senza distinzione alcuna, ed è mosso solo da esigenze sociali, di tutela dei diritti umani e per il bene dei pazienti disabili. In effetti, in questa audizione, il nostro primo intento era di riportare il caso emblematico dei pazienti del Maristella all’interno di un impegno politico trasversale. Nello stesso tempo però sentiamo l’esigenza di voler puntualizzare che non essendo ‘sudditi’ ed avendo una grande dignità morale di combattere disinteressatamente per il bene di una fascia seppur minima della società civile abruzzese che non ha voce, pretendiamo lo stesso rispetto da parte delle istituzioni.Gli altri aspetti che volevamo mettere in evidenza sono: impedire che il trasferimento di pazienti disabili sia finalizzata alle sole esigenze dell’imprenditore di turno, alla volontà della Asl n. 2 Lanciano-Vasto-Chieti di eliminare lo scottante ed annoso problema dei pazienti disabili del Maristella, e al tentativo della politica di ‘risarcire’ Comuni (come quelli di Gissi e Casoli) già privati dei rispettivi ospedali, per risollevare la loro economia penalizzando in tal modo i fruitori principali della sanità pubblica, che in questo caso sono le persone disabili. Sono state già proposte a tal fine da parte del Comitato alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti e alla Regione Abruzzo altre soluzioni rispettose della legge e soddisfacenti in pieno gli interessi dei disabili, a cui non sono state però date risposte.Quindi, ci vediamo di nuovo costretti a ribadire e a denunciare che purtroppo in Abruzzo gli organi competenti non tengono in alcuna considerazione le tutele nazionali ed internazionali improntate a difesa dei disabili, ed in particolare la Costituzione italiana, la Carta di Nizza del 7.12.2000, il Trattato di Lisbona 13.12.2000 e la Dichiarazione di Strasburgo dei pazienti disabili settembre 2013. La richiesta di modifica della Lra n. 32/2007 inserendo l’indispensabile requisito della localizzazione in centri urbani agevolmente accessibili delle strutture per disabili; la richiesta, sulla scorta dell’esperienza del Comitato, di una legge che disponga che gli atti ed i provvedimenti aventi rilevanza ed incidenza esterna concernenti soprattutto i pazienti disabili e gli ammalati in generale, siamo pubblicati immediatamente sul Bura della Regione Abruzzo”.