Pescara. Il sindaco Luigi Albore Mascia non si dimette e si lancia per riconfermarsi sindaco.
L’annuncio dato dal primo cittadino uscente poco fa a Palazzo di Città, affiancato dalla Giunta al completo e dal Senatore di Forza Italia Antonio Razzi.
Nel corso di una conferenza stampa, che ha sbaragliato le previsioni, Mascia ha sottolineato con fermezza il suo operato, affermando che “è dovere di un partito e di una coalizione riconfermare candidato un sindaco uscente che ha ben lavorato”. Ha chiosato, mirando la sua frecciata a sindaci come Cialente, di non essere “mai andato dal Prefetto a dimettersi, per poi fare marcia indietro all’ultimo momento. Citando Papa Giovanni Paolo II, Mascia ha detto “Non si scende dalla croce”, e coinvolgendo i componenti dell’esecutivo ha ribadito: “Noi siamo arrivati fino in fondo”.
Spostando il tiro verso la coalizione, rimarcando la collaborazione tra Pdl (partito d’elezione del sindaco ora passato a Forza Italia “con grande orgoglio”) e Pescara Futura, chiaro è stato il messaggio per la riaffermazione: “E’ un mio diritto riproporre la mia candidatura, ora i partiti faranno il proprio lavoro ma ritengo che il centrodestra non debba applicare le primarie quando c’è un sindaco di centrodestra uscente: deve dare un secondo mandato, per rispetto di quel sindaco e del suo lavoro svolto, e accompagnarlo verso la verifica elettorale”.
Mette così fine alla querelle che lo vedeva contrapposto al presidente della Provincia, l’alfaniano Guerino Testa, che stamattina ha presentato le sue dimissioni per candidarsi al consiglio regionale: per settimane i due sono stati quotati rivali, sia alla Regione che come candidati sindaco: “Con questo atto”, ha detto Mascia all’ultimo giorno utile per potersi eventualmente candidare all’Emiciclo, “mi precludo ogni altra possibilità”. A margine della conferenza ha poi ‘benedetto’ la scelta di Testa: “Guerino ha fatto una scelta leggittima: la Provincia è un’ente in scadenza, lui vuole proseguire con l’impegno politico pertanto ha intrapreso la strada per la Regione, altimenti sono convinto che sarebbe rimasto al suo posto”.
Daniele Galli
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