Pescara. Dopo la richiesta in consiglio comunale per lo stop al cantiere, l’opposizione “scende in strada” su corso Vittorio Emanuele e annuncia manifestazioni eclatanti contro la pedonalizzazione. Pd e Fli: “Lavori solo per spot elettorale”.
Quando il cantiere è stato aperto, due giorni fa, l’opposizione era insorta nel corso dell’assise civica per chiedere al consiglio comunale di fermare i lavori sul nascere. Un ordine del giorno presentato e subito ritirato, dinanzi alle evidenti ricadute in termini di penali economiche relative agli appalti; ma Pd, Sel e Fli non hanno mollato la presa. Questa mattina i 3 gruppi di opposizione presenti in Consiglio sono letteralmente “scesi in strada”, con una conferenza stampa convocata proprio su corso Vittorio, per minacciare “manifestazioni eclatanti” contro il progetto che l’amministrazione Albore Mascia sta realizzando per riqualificare e rendere pedonale gran parte del vialone più centrale di Pescara. “Continueremo a battersi con tutti i mezzi a disposizione”, afferma il capogruppo Pd Moreno Di Pietrantonio, ponderando sul possibile blocco della prossima seduta del Consiglio e definendo il cantiere in atto “un intervento elettorale”. “Non siamo d’accordo”, ha proseguito il democratico, “sui tempi, sulle modalità e sulla impostazione generale voluta dal Comune anche se siamo favorevoli ad una riqualificazione del corso. C’e’ il rischio”, ritiene Di Pietrantonio, “di mettere definitivamente in ginocchio la città e le attività commerciali”. Tesi sostenuta anche dalle associazioni di categoria a rappresentanza dei commercianti, peraltro critici sull’avvio delle opere, e la chiusura al traffico di metà carreggiata, in coincidenza con il periodo dei saldi.
“L’idea che si sta realizzando sul corso”, ha commentato Giovanni Di Iacovo (Sel), “è scollegata da tutto il resto, cioè da tutto ciò che possa riguardare la mobilità’ della città. La pedonalizzazione doveva essere solo l’ultimo punto. E’ un colpo di coda gravissimo della giunta Mascia, un gesto dannoso per Pescara e per i commercianti”. Concorde anche Giuseppe Bruno, consigliere di Fli: “Gli interventi”, ha detto, “andrebbero realizzati pensando al territorio nella sua interezza e non solo a 200 metri di strada. Se non si pensano strade alternative queste opere possono essere inutili e dannose. Una cosa è pedonalizzare le perpendicolari al corso e una cosa”, conclude, “pedonalizzare il corso”.
“Oggi assistiamo a un’opposizione isterica, sull’orlo di una crisi di nervi: questa volta i consiglieri di centro-sinistra non hanno potuto brandire l’arma dell’ostruzionismo per bloccare un’opera strategica per la città, com’è accaduto per la vicenda dell’ex Cofa, e non riescono a tollerare la sconfitta che brucia. E come bambini capricciosi ‘sbattono’ i piedini a terra perché questa volta il gol non è entrato in porta”. Non usa mezzi termini, replicando, il capogruppo di Fratelli d’Italia-An Armando Foschi, che di fronte alla “solita sceneggiata”, ribatte: La città ha bisogno di opere per crescere, per rilanciare l’occupazione, per rilanciare l’immagine stessa di un corso oggi spento.
Dal canto suo assicura: “Il cantiere appena aperto sarà superveloce e consentirà di ricreare quell’attrattiva persa per incentivare anche l’apertura di nuove attività”.
E di fronte alla minaccia dell’ostruzionismo in Consiglio, ricorda: “Il centro-sinistra ha avuto a disposizione tutti gli strumenti giuridici e amministrativi per fermare, eventualmente, quell’appalto e quel progetto partiti un anno fa. Non lo ha bloccato, probabilmente pensando che la nostra maggioranza non sarebbe riuscita a chiudere le procedure; ora incassi la sconfitta e cerchi di produrre qualcosa di utile per il territorio”.