Così in una nota il consigliere di opposizione del Comune di Francavilla al Mare, Franco Moroni, che aggiunge: “L’amministrazione comunale dimostra la sua natura tassaiola e manipolatrice dei fatti ai soli fini per far cassa in sfregio alla difficile situazione economica attuale. L’amministrazione gioca sul complesso articolato per raggirare il cittadino, infatti l’art. 5, comma 1, della legge 124/2013, consente ai comuni l’adozione della Tares operando alcune correzioni alla classificazione delle categorie ed ai coefficienti qualitativi e quantitativi di produttività dei rifiuti da impiegare per il calcolo delle tariffe, e il comma 4-quater all’art. 5, il quale recita che: ‘…..In deroga a quanto stabilito dall’articolo 14, comma 46, del decreto legge 6/12/2011, n. 201, convertito con modificazioni, dalla legge 22/12/2011, n. 214 e dal comma 3 del presente articolo, per l’anno 2013, il comune, con provvedimento da adottare entro il termine fissato dall’articolo 8 del presente decreto per l’approvazione del bilancio di previsione, può determinare i costi del servizio e le relative tariffe sulla base dei criteri previsti e applicati nel 2012……’. La formulazione del citato comma cosa significa?….. significa che i Comuni sono autorizzati per il 2013 ad applicare la Tares ricorrendo però ai criteri di determinazione dei costi del servizio e delle tariffe del regime Tarsu di prelievo vigente nel 2012, ossia tariffe legate alla sola superficie dei locali e/o aree occupati o detenuti, quindi nulla a che vedere con l’applicazione della ex Eca che è un’addizionale ormai abolità da anni. L’assessore nominato dal sindaco Alibertini, forse non conosce l’esistenza della nota esplicativa del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 13/11/2013 che ha rimarcato l’ultima parte del comma 4-quater è riferita alla disciplina della proroga di applicazione limitata solo all’aspetto relativo ai costi Tarsu anche per il 2013. Morale: l’amministrazione comunale frustrata da croniche esigenze di cassa, con la manipolazione dei fatti, vuole far pagare l’addizionale ex Eca non dovuta e quindi illecita e la spiegazione è molto semplice: oltre per i fatti sopracittai, la legge istitutiva dell’addizionale Eca, la 614 del 1938, è stata abrogata con la legge 9 del 18 febbraio 2009 e di per sé viola l’art. 53 della Costituzione in quanto non è correlata ad alcun servizio. L’addizionale ex Eca aveva senso fin tanto che esistevano gli “enti comunali di assistenza, Eca istituiti con la L. 614/1938, soppressi di fatto nel 1978, con il passaggio delle funzioni sanitarie alle Regioni, con la loro ‘fine ufficiale’ decretata formalmente con l’abrogazione della legge istitutiva tramite la legge 9 del 18 febbraio 2009. Pertanto ufficialmente rilancio la campagna di autoriduzione o rimborso del 10% per la difesa del cittadino/contribuente di Francavilla al Mare.
Non è giusto pagare quello che non è dovuto per poi dover provare a farcelo restituire. Presso la mia pagina facebook i cittadini di Francavilla al Mare possono scaricare il modulo per richiedere al comune l’autoriduzione o la richiesta di rimborso del 10% ex Eca”.