Così in una nota il sindaco di Pizzoferrato, Palmerino Fagnilli, che aggiunge: “Con l’articolo 10 del Decreto Legislativo del 14 marzo 2011 numero 23 (Disposizioni in materia di federalismo fiscale) dal 1 gennaio 2014 sono soppresse tutte le esenzioni e le agevolazioni tributarie, anche se previste in leggi speciali, in merito alle compravendite che hanno per oggetto la proprietà di immobili o altro diritto reale. Quindi rientrano nella fattispecie sia le esenzioni di cui all’articolo 2 della Legge 692/1981, che all’articolo 40 della Legge 1766/1927. In soldoni l’articolo 10 del Decreto 23 voluto dall’ex Ministro Giulio Tremonti, porterà tutti coloro che hanno beni gravati da uso civico e che vogliono procedere alla loro sistemazione, a pagare un’imposta del 9 per cento del valore della transazione e comunque una somma non inferiore a 1000 euro. Anche se in apparenza sembra un fatto marginale e specialistico in realtà la norma riguarda 450.000 famiglie abruzzesi e 400.000 ettari, ossia il 35 per cento del territorio regionale e tutti e i 305 suoi Comuni. In sostanza molti cittadini della Regione Abruzzo che negli anni hanno comprato e venduto beni con atti pubblici, pagato imposte e tasse di vario tipo su quei beni, scoprendo che essi sono gravati da uso civico e volendo procedere alla sistemazione si troveranno di fronte ad una scelta: o pagare questa ulteriore imposta o perdere i beni, magari acquistati con sudore e sacrifici. Quindi la conseguenza immediata potrebbe essere quella che molti non procederanno alla sistemazione di detti beni e un ulteriore depauperamento della società abruzzese già in crisi. L’emedamento sollecitato dai Comuni, Associazioni e Enti gestori dei demani collettivi, nonché dall’Ordine dei Geometri e Uffici regionali, su cui è tesa l’attenzione di tutti i deputati abruzzesi, è stato presentato al Governo dal sottosegretario alla Presidenza Giovanni Legnini. L’auspicio e la speranza è che domani, venerdì 28 dicembre, il Governo approvi l’emendamento con il così detto Decreto Mille Proroghe. Quello che è in gioco con l’argomento e l’emendamento dell’articolo 10 del Decreto n. 23 è la gestione dei patrimoni collettivi con il fine di conservare integro e migliorare quantitativamente e qualitativamente i beni da trasmettere alle future generazioni. Quindi quanto si deciderà domani a Roma riguarderà si la questione di imposte già tra una settimana. ma anche dell’Abruzzo e delle sue future generazioni”.