Il testo base delle delibera, presentata dall’assessore al ramo Mauro Petrucci, è stato interamente emendato nella parte relativa alla proposta di riordino della rete scolastica e delle Dirigenze a questa collegata da un documento dei gruppi consiliari della minoranza di centrosinistra (Pd, Idv, Sel, Federazione della Sinistra – Prc) cui ha fatto seguito uno identico dei gruppi di maggioranza; entrambi hanno poi trovato l’unanime voto dell’intera assise.
“Sostanzialmente – spiegano i rappresentanti dei gruppi consiliari di centrosinistra – si conferma l’indirizzo organizzativo deciso ed approvato nel 2011 e confermato nel 2012. Quest’impostazione prevedeva la salvaguardia delle peculiarità scolastiche provinciali preesistenti e il forte sostegno alle tre eccellenze sono presenti nel territorio: il Nautico di Ortona, l’Agrario di Scerni e l’Alberghiero di Villa Santa Maria. Tre eccellenze che debbono godere di un vivo e visibile interesse dell’intera regione Abruzzo. A sostegno dell’emendamento da noi proposto al Consiglio Provinciale abbiamo asserito le seguenti motivazioni: la sentenza della Corte Costituzionale che ha annullato la normativa di riferimento (Legge Tremonti/Gelmini); la palese incertezza che c’è ancora rispetto ai parametri di riferimento circa il numero minimo di alunni per ogni singolo istituto da differenziare anche per territorio geografico; la mancanza di chiarezza della regione Abruzzo che fornisce indicazioni differenziate tanto che, la provincia di Teramo, ha deliberato la proposta di cinque Dirigenze su istituti comprensivi ed omnicomprensivi sottodimensionati e Pescara due; l’atteggiamento di totale chiusura dell’assessore Petrucci a voler modificare a priori la proposta di deliberazione anche a fronte di motivate ragioni che ne consigliavano un atteggiamento opposto. Sconfitto politicamente ne esce l’assessore al ramo Mauro Petrucci che è stato bocciato anche dalla sua maggioranza rispetto al suo agire che intendeva fare il paio con quanto fatto negli anni precedenti, dove i numeri gli avevano dato ragione, rispetto alle proposte di modifica avanzate dai gruppi di centrosinistra tutte puntualmente respinte. Adesso la partita si trasferisce sul tavolo regionale dove ci aspettiamo una maggiore considerazione rispetto alle privazioni subite negli anni passati. Le deroghe concesse alla sola provincia di Teramo paiono regalìe elettorali e confermano la chiara trazione che il governo regionale ha impresso a quella parte di territorio a dispetto degli altri. La credibilità e l’autorevolezza del centrodestra, già palesemente in caduta libera tra i cittadini, si gioca anche su questo fronte così importante per noi, che mettiamo l’allievo e la sua formazione al centro della nostra azione politica, meno per loro che rincorrono le postazioni dei Dirigenti solo perché, erroneamente, ritenuti grandi portatori di voti e consensi”.