“Per la manutenzione dei 30 istituti scolastici ubicati sul territorio comunale di Chieti, tramite apposita determina – prosegue Riccardo – sono stati stanziati poco più di seimila euro. In pratica ogni scuola ha ottenuto circa 200 per provvedere all’intera manutenzione. Eppure per progetti di tutt’altro genere, Di Primio e la sua squadra sembrano trovare i finanziamenti con più semplicità”.
Riccardo entra nel dettaglio e spiega: “Tramite la determina n. 1730 del 29 novembre scorso, la giunta comunale ha deliberato la concessione del Patrocinio, dell’uso del logo comunale e in base alle disponibilità del bilancio di quest’anno un contributo di 1000 euro, per l’organizzazione di un corso di formazione politica, promosso dall’Insegnamento di Sociologia Politica dell’Università D’Annunzio che vede la partecipazione in tutte le sue sessioni didattiche dell’avvocato Umberto Di Primio, nonché Sindaco. Volendo essere maliziosi, si potrebbe pensare che Di Primio e i suoi stiano utilizzando fondi pubblici per fare proseliti, apponendo il proprio marchio su iniziative organizzate ad hoc”.
“Zero euro per la pulizia di un alloggio pubblico lasciato in stato di abbandono – prosegue ancora- pochi spicci per la manutenzione degli edifici scolastici. Ben mille euro per la scuola di formazione politica del sindaco Di Primio. Queste cifre sono eloquenti e raccontano una gestione scriteriata e pericolosa. L’ennesima prova di un’evidente incapacità di gestire le poche risorse disponibili per le reali esigenze della città, che vengono dirottate invece in progetti subordinati al consolidamento dell’immagine del sindaco stesso”.
“Mi piacerebbe essere smentito, ma a parlare sono atti e determine messe nero su bianco dalla giunta stessa. L’unico modo – conclude Riccardo – affinché quest’amministrazione provi a mettere una toppa su una stoffa sin troppo lacerata sarebbe fare un passo indietro, dirottando i 1000 euro alle scuole pubbliche, invece che a quelle politiche, o investendoli su altri progetti più urgenti per la città, come il recupero del palazzo in via delle Acacie. Noi paghiamo le tasse per sostenere diritti: scuola e casa, non corsi di formazione politica autocelebrativi”.