“Dalla nottata del 1° dicembre e fino al 2 dicembre – fa presente il sindaco, Antonio Luciani – un violentissimo nubifragio si è abbattuto sul territorio della nostra città provocando ingenti danni in molte zone e causando, nel contempo, smottamenti, frane, crolli di strade, allagamenti del patrimonio pubblico e di abitazioni, scantinati, e negozi di privati nonché stato di allarme e pericolo per la pubblica incolumità. Le zone più colpite – ricorda il primo cittadino – sono state contrada Pretaro, Villanesi, Piane, Caprini, Fontechiaro, Coderuto, Valle Anzuca, via Teodorico Marino, via F.P. Tosti, via dei Frentani, il Foro dove, in alcuni punti, è esondato il fiume, diverse strade situate immediatamente a nord del fiume Alento (il cui livello delle acque, peraltro, si era incrementato pericolosamente) – tra le quali viale Gran Sasso, via Vergini delle Rocce, via delle Napee, via della Rinascita, via delle Driadi e via Figlia di Jorio. Inoltre, ingenti quantitativi di fango sono precipitati a valle, investendo numerosi tratti di strade pubbliche e private, causando il temporaneo isolamento di numerose abitazioni e il grave danneggiamento del canile comunale, tale da renderlo inagibile. Già dalle prime ore del 1° dicembre – sottolinea il sindaco Luciani – l’amministrazione si è attivata, in collaborazione con la Protezione Civile, la Croce Rossa, i Vigili del Fuoco, la Polizia Municipale, la Cosvega mettendo in atto gli interventi necessari per riattivare la funzionalità delle strutture pubbliche, dei sottopassi, della pubblica illuminazione e di alcuni tratti di strade cittadine collinari, investite da frane e smottamenti, predisponendo anche l’impiego di mezzi auto spurgo per far fronte agli allagamenti e di altri mezzi meccanici per la rimozione dell’ingentissima quantità di fango. Abbiamo subito attivato il Coordinamento operativo comunale per far fronte al meglio all’emergenza e ci siamo adoperati per evacuare alcuni nuclei familiari dalle abitazioni rese impraticabili, trovando loro sistemazione in diverse strutture ricettive della nostra città. Dunque – ribadisce il sindaco – abbiamo deciso di richiedere agli organi competenti lo stato di calamità naturale e, in particolare, il riconoscimento dei danni subiti al patrimonio pubblico e a quello privato, per il ripristino delle condizioni di praticabilità. Inoltre – afferma il primo cittadino – chiederemo al Prefetto di Chieti la convocazione urgente di un tavolo di concertazione tra tutti i Sindaci colpiti da allagamenti, smottamenti e frane, la Provincia di Chieti e la Regione Abruzzo per fronteggiare gli enormi danni subiti dagli edifici pubblici, dalle abitazioni private, dai negozi, dalle attività artigianali e industriali, con il coordinamento dei Piani di emergenza comunali di Protezione Civile. Mi sarei quantomeno aspettato una telefonata dal presidente Chiodi, ma così non è stato – conclude il sindaco, Antonio Luciani – adesso venga a rendersi conto personalmente di ciò che è accaduto e sia tempestivo nel ratificare la nostra richiesta di stato di calamità e pretendere subito fondi per la riparazione delle strade, la rimozione delle frane e degli smottamenti, la messa in sicurezza delle zone collinari e degli argini fluviali. Lo faccia subito”.