Piano regolatore Porto Pescara, Sospiri contro Chiodi: senza firma non voto la finanziaria della Regione Abruzzo

sospirilorenzoPescara. “L’ho già detto al Presidente Chiodi: sono pescarese prima ancora che uomo di centro-destra, e non voteremo la Finanziaria della Regione Abruzzo se non ci sarà subito il parere del Direttore sulla Valutazione Ambientale strategica del Piano regolatore portuale di Pescara. Non è possibile né tollerabile che ci vogliano dieci mesi non per mettere la firma, ma per decidere che, prima di firmare, occorre il parere di un nuovo consulente alla modica spesa di 12mila euro. Ma il Direttore Carla Mannetti non se lo poteva ricordare dieci mesi fa? O anche lo scorso giugno, quando di nuovo dal Comune ha voluto una presa d’atto delle controdeduzioni alle 8 osservazioni arrivate contro il Piano stesso? Entro fine dicembre vogliamo quella firma, so che il Presidente Chiodi è d’accordo con me, ma allora dev’essere consequenziale e dare seguito al suo parere. Anche perché, ed è bene chiarirlo, quella firma sulla Vas non è il punto finale di arrivo del Piano, ma è l’inizio di un nuovo iter procedurale che richiederà almeno altri 6 o 7 mesi di atti, delibere e documenti, con altri due passaggi in Consiglio comunale, mentre 20milioni di euro, garantiti dal Ministro Lupi per il nostro porto, aspettano solo di essere spesi”.

Lo ha dichiarato il consigliere comunale Pdl Lorenzo Sospiri nel corso della conferenza stampa odierna convocata per fare il punto sul fascicolo del Piano regolatore portuale ancora bloccato in Regione

 

“Nelle ultime ore – ha spiegato Sospiri – sento parlare del rischio esondazione del porto e del presunto immobilismo della nostra compagine di governo. Allora cominciamo col dire che appena venti giorni fa, a Pescara, il Ministro Lupi ha ribadito la possibilità reale, concreta, di finanziare i lavori del porto di Pescara, con 20 milioni di euro, comprendendo anche l’intervento sulla diga foranea, ma senza l’approvazione del Piano regolatore portuale non possiamo intercettare il finanziamento. Ora, noi sul porto siamo appena usciti da un’emergenza drammatica, dal punto di vista sociale, giudiziario, una situazione che ha fatto soffrire centinaia di famiglie, ma è mai possibile che dopo tutti i sacrifici fatti si continui a guardare il dito anziché la luna: il Pescara oggi rischia di esondare perché c’è il problema della diga foranea che è un tappo che non permette al fiume di defluire liberamente al largo. Ed è a questo punto legittimo infuriarsi se il Comune di Pescara aspetta dal febbraio 2013 che venga apposta una firma, una sola firma sulla Vas del Piano regolatore Portuale, dopo aver depositato le controdeduzioni alle 8 osservazioni, controdeduzioni redatte dal professor Noli che non è certamente l’ultimo degli accademici? Sì, è legittimo. Tanto che lo scorso 14 novembre ho personalmente scritto al Presidente Chiodi dicendo che la pazienza era ormai al limite, e ho chiesto perché paghiamo un Direttore generale se non si riescono a chiudere pratiche della massima priorità. Pescara, l’assessore D’Intino, l’intera amministrazione, avevamo ricevuto rassicurazioni che la Regione entro ottobre avrebbe firmato la Vas, poi la data è slittata a fine novembre, ma appena due giorni fa abbiamo appreso da un intervento a mezzo stampa che addirittura il Direttore Mannetti avrebbe annunciato che per il Piano regolatore portuale di Pescara ci sarà la firma della Vas tra febbraio e marzo 2014. Questo è fuori discussione. Ieri abbiamo riparlato con il Presidente Chiodi, alla presenza dell’assessore regionale ai trasporti Morra, e Chiodi, dinanzi agli operatori del settore, ci ha dato ragione, ha concordato che il parere sulla Vas va emesso, anche perché le procedure per l’approvazione del Piano non sono una sciocchezza: firmata la Vas, occorre firmare un’intesa tra Comune e Autorità Marittima, l’intesa dev’essere sottoposta al Consiglio comunale  e giustamente, in quell’occasione, il Consiglio comunale, le Associazioni ambientaliste, le Associazioni datoriali, i sindacati, i pescatori, vorranno capire come vogliamo ristrutturare il porto, e già ci sono delle inevitabili tensioni. Poi il Consiglio comunale dovrà adottare il Piano, anche l’Autorità Marittima dovrà adottarlo, quindi la delibera verrà inviata alla Presidenza del Consiglio superiore dei Lavori pubblici per competenza e infine ci sarà l’approvazione finale da parte del Consiglio regionale, quindi abbiamo ancora dinanzi a noi almeno 6-7 mesi di lavoro. E’ allora evidente che alla problematica va data la massima priorità, non è possibile che il Direttore dopo dieci mesi ci venga a dire di dover ancora cercare e trovare un consulente che l’aiuti a esaminare le osservazioni che comunque sono già state esaminate dalla società Med-Ingegneria di Ravenna, su incarico dell’ex sindaco D’Alfonso, e dal professor Noli. E’ intollerabile l’attesa di un anno, a questo punto o la Regione ci dà il parere o caccia la Mannetti, anche perché non può tornare sempre tutto sul tavolo della politica, con i pescatori la faccia ce la metto io, dunque non voterò la finanziaria regionale se non c’è subito il parere sulla Vas. E’ legittimo che un Direttore, su un problema di tale complessità, si prenda del tempo, ma non un anno. Il Presidente Chiodi ha detto di essere d’accordo con me, ma ora dev’essere consequenziale. E mi chiedo se sia possibile spendere altri 12mila euro per una consulenza, Noi non lo tollereremo, abbiamo scelto un Direttore che in Regione ha una certa responsabilità, gestisce decine di milioni di euro, dunque deve agire di conseguenza”.

 

Il consigliere ha poi ripercorso le tappe del Piano regolatore portuale “pubblicato dal Comune sul Bura addirittura dal 3 maggio al 2 luglio 2012, con tutti i documenti prodromici alla Vas, a seguito della quale sono pervenute solo 8 osservazioni, dunque non 800, ma 8. Il 25 settembre 2012 i referenti dei tre Enti coinvolti, Regione Abruzzo-Direzione Trasporti, Comune di Pescara e Autorità Marittima, hanno stabilito che fosse il Comune, in quanto soggetto proponente, a disporre anche le controdeduzioni alle 8 osservazioni. E il Comune ha ottemperato, con il supporto dei professionisti esterni che avevano redatto e coordinato il Piano, dunque il professor Noli e i suoi collaboratori, e di quelli incaricati della redazione del rapporto preliminare ambientale per la Vas, ossia la Società Med Ingegneria di Ravenna. Il Tavolo dei tre Enti interessati ha fatto proprie le controdeduzioni alle osservazioni nell’ultimo incontro del 7 novembre 2012 dichiarando ‘terminata con esito positivo la procedura di Vas propedeutica all’emissione del relativo decreto regionale’. A quel punto tutto sembrava andare per il verso giusto, e invece il 10 dicembre 2012, senza alcun riferimento a tale incontro, la Regione ha stranamente richiesto all’amministrazione comunale ‘di trasmettere le osservazioni pervenute’, di cui pure si era già preso atto congiuntamente. Il documento è stato di nuovo trasmesso il 7 gennaio 2013, senza che gli uffici regionali sollevassero altre questioni, ma l’emanazione del Decreto di conclusione del procedimento di Vas da parte della Direzione regionale trasporti non è comunque avvenuta. Anzi a fine giugno scorso, sette mesi dopo che il Tavolo dei tre Enti coinvolti aveva dichiarato positivamente conclusa la fase prodromica all’emissione del parere motivato di Vas, il Direttore Mannetti ha informalmente chiesto al Comune, di nuovo, una determinazione dirigenziale di presa d’atto delle valutazioni sulle osservazioni alla Vas, e il Comune ha soddisfatto anche tale ennesima richiesta. Ma la posizione del Direttore è sconcertante, perché se viene un Ministro e ti dice che ha 20 milioni pronti per risolvere una problematica enorme per il porto di Pescara, e se la Mannetti comunque riteneva di aver bisogno ancora di una consulenza, la produceva, non aspettava altri cinque mesi, tanti quanti ne sono trascorsi da giugno a oggi. Noi a dicembre – ha concluso Sospiri – vogliamo il parere sulla Vas, dicembre ha 30 giorni, dunque la Mannetti desse alla pratica la massima priorità, esaminasse le 8 osservazioni, e firmasse il Decreto. Non credo di dover di nuovo minacciare di incatenarmi per avere quella firma, com’è già accaduto per avere i finanziamenti per l’aeroporto o per avere i rimborsi per la marineria. Con quei primi 20 milioni potremmo intanto restituire ossigeno all’area commerciale, portandola all’esterno della diga foranea, con la realizzazione del nuovo braccio e delle nuove vasche di colmata, e quindi studieremo come continuare a garantire la massima sicurezza all’ingresso in porto dei pescherecci. Forse la Mannetti non ha ancora capito l’importanza della vicenda, e non ha capito che sono sei mesi che stiamo cercando di risolvere l’emergenza”.

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