L’Aquila. Si è svolto sabato 23 novembre il congresso provinciale di Rifondazione Comunista. Hanno partecipato delegati e delegate dai circoli territoriali dell’Alto Aterno, L’Aquila, Marsica e Alto Sangro, Valle Peligna, Valle Roveto. E’ risultato vincente il primo documento congressuale, che lancia la proposta una costituente unitaria di tutta la sinistra radicale, alternativa al PD, che faccia riferimento al Partito della Sinistra Europea – European Left in vista delle prossime elezioni europee, con il programma della disobbedienza ai trattati dell’austerità europea, per un’Europa dei diritti, sociale e democratica.
Successivamente è stato eletto il comitato politico federale di 22 membri che al termine dell’assemblea ha riconfermato Francesco Marola alla carica di segretario provinciale del Partito.
Il congresso provinciale ha approvato un ordine del giorno per il congresso nazionale di Rifondazione Comunista, che impegna il Partito a sostenere la proposta proveniente da L’Aquila e dalla Val di Susa di destinare i fondi stanziati per il TAV alla ricostruzione dei territori colpiti dal terremoto, attraverso una legge organica con tempi e finanziamenti certi, e i fondi per l’acquisto degli F-35 a un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio che eviti le tragedie sempre più frequenti come quella che ha colpito da poco il popolo sardo, e sia al contempo occasione di creazione di posti di lavoro finalizzati alla tutela del bene comune.
La federazione provinciale, in occasione del congresso, lancia una campagna del partito contro l’emendamento alla legge 394 sui Parchi e le Aree Protette, approvato dalla maggioranza PD-exPDL frutto delle larghe intese del governo Letta Alfano.
“Con tale modifica – spiega in una nota Rifondazione Comunista – vengono rivisti gli equilibri fra le rappresentanze all’interno dei consigli direttivi degli Enti di gestione, sottraendo spazi di partecipazione delle comunità locali, si apre alla caccia “selettiva” dentro le aree dei parchi e si introducono norme di finanziamento mediante royalty che rischiano di condizionarne la gestione, avviando una privatizzazione di fatto. Rifondazione Comunista si batterà a livello amministrativo e con mobilitazioni di protesta per il ripristino del testo originario della legge 394, per la difesa di una gestione dei Parchi e delle Aree protette che ha saputo in questi anni dare risposte concrete alla crisi della montagna e delle aree interne della provincia e di tutto il paese”.