L’Aquila. Il dato più rilevante della convenzione del circolo aquilano del partito democratico tenutasi ieri sera, per il voto sulle mozioni congressuali e sui candidati segretario è quello sul 26% raggiunto dalla mozione Civati.
Su un totale di 237 votanti, tra gli iscritti al circolo cittadino Pd, 101 sono andati a Cuperlo (43% del totale), 72 a Renzi (31%) e 61 a Civati (26%), 0 a Pittella.
“Rispetto a una sproporzione di forze e risorse umane in campo, dentro al partito” spiega il coordinatore regionale della mozione Civati, Paolo Della Ventura “il nostro è un risultato straordinario, che premia la nostra proposta politica, per un cambiamento radicale della linea e delle soluzioni offerte ai problemi di questi anni. Recuperando una chiara connotazione di sinistra, e l’emorragia di voti che abbiamo perso fino alle elezioni politiche, e da queste ad oggi in questi mesi. In questi giorni, nei circoli di tutta Italia, e alle primarie dell’8 dicembre, iscritti ed elettori sono chiamati a scegliere se mantenere lo status quo nel partito, fargli cambiare pelle, o se compiere una scelta di cambiamento radicale. Votando Civati scelgono quest’ultima ipotesi”.
La mozione è stata presentata nell’assemblea da Fabio Ranieri, coordinatore del circolo: “Siamo davvero molto contenti del risultato, ottimo” ha affermato a fine serata.
L’accento è stato posto sul recupero dei concetti di uguaglianza e di presenza nei conflitti sociali, per offrire una via e soluzioni alternative “alle larghe intese”. Con un partito che sia partecipativo e partecipe, “che coinvolga la base nelle principali scelte politiche; che veda i circoli come luogo di studio e di ascolto nei territori; che metta in rete le esperienze di buona pratica amministrativa che esprimono i sindaci nei territori e farne una piattaforma nazionale”, hanno spiegato i responsabili.
Quanto ai contenuti, la mozione tratta del contratto unico di lavoro al consumo zero di territorio; del reddito minimo di cittadinanza alla riduzione della tassazione sui redditi da lavoro; dei diritti civili (matrimonio per tutte le coppie, etero ed omosessuali; ius soli e riforma del diritto d’asilo) e del superamento dei limiti alla finanza pubblica per gli investimenti produttivi e nella ricerca.