Così in una nota il capogruddo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico, che aggiunge: “Siamo sempre stati presenti nei tanti momenti di mobilitazione a difesa e tutela dei lavoratori dell’ex Golden Lady esprimendo loro non solo formale ‘solidarietà’ ma adoperandoci in concreto per ‘dare una mano’ alla buona riuscita anche nel, fallito, tentativo di riconversione. Lo abbiamo fatto per gli spazi disponibili ed i ruoli che sono stati di nostra competenza. Altri hanno firmato senza verifiche approfondite ed attendibili, fatto manifesti e passerelle. Sempre abbiamo combattuto chi ha tentato di strumentalizzare ed usare per propri fini la triste vicenda, diventata ‘simbolo’ della crisi nell’intera area industriale, anche quando s’è trattato di esponenti del nostro partito. Purtroppo, anche tra noi, c’è stato chi l’ha fatto. Adesso il panorama di riferimento politico ed istituzionale è cambiato sia per il correre veloce ed inarrestabile della crisi economica e sociale che per il fatto, l’intero territorio, ci chiede un sforzo di maturità politica nel ‘fare squadra’ in concreto al di là delle tante, troppe belle parole si sono spesso enunciate. La ‘raccomandazione’ fatta dal Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, nell’incontro il 29 ottobre alla delegazione capeggiata dal presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio, di predisporre e proporre un ‘accordo di programma’ è una sfida vera all’intero territorio. Siamo chiamati tutti, nel rigoroso rispetto del ruolo e responsabilità di ognuno, non certo ai facili e demagogici annunci ma a formulare proposte serie, concrete e realizzabili. Questa è la ragione per la quale abbiamo proposto e sollecitato il presidente della provincia ad istituire al più presto una ‘cabina di regia’, rappresentativa di tutti i portatori d’interesse pubblici e privati, allo scopo di fare presto, non perdere tempo . Non intendiamo prendere in giro nessuno. Lo sviluppo del territorio va riscritto al più presto e deve vertere necessariamente sulle proprie potenzialità ma bisogna assumere la consapevolezza di non poter dire ‘no’ aprioristicamente a tutto. Chiaramente nessuno può incaponirsi di avere la ‘lampada magica’ per realizzare i propri desideri, magari gridati e reiterati con fastidiosa cocciutaggine, ma è necessario recuperare concretezza nelle idee e nelle proposte che dovranno unirsi ad una sobria comunicazione allo scopo di non illudere nessuno. Ognuno di noi ha una visione legittima dello stato delle cose e dei possibili rimedi. Corretto sarebbe un serrato confronto interno, dibattere nel merito i possibili rimedi ed usare un linguaggio esterno più sobrio, unitario e rispettoso delle persone. Siamo classe di governo e la gente da noi esige risposte certe e concrete. Per il nostro Partito, la corrente vicenda congressuale, sarà occasione per un sano confronto interno ma la vita, esternamente, continua; per questa ragione torneremo a sollecitare Di Giuseppantonio ad esercitare le proprie funzioni di coordinare lo sviluppo socio – economiche del territorio che amministra”.