La decisione ha mandato su tutte le furie Marco Forconi, che ha definito la decisione del questore “illogica, discriminatoria e del tutto soggettiva”, dichiarandosi contrario all’opinione delle forze dell’ordine che avrebbero ravvisato nel volantino in questione gli estremi per la legge 205/93, nota anche come legge Mancino sulle discriminazioni razziali.
“Il volantinaggio – fa dunque sapere Forconi – si terrà ugualmente ma con un tema differente. Durante la manifestazione esternerò a tutti i cittadini presenti ed ai giornalisti che interverranno tutta la mia contrarietà circa questa assurda decisione. In un momento storico dove le città sono sempre più ostaggio di bande criminali e gang straniere, dove la clandestinità è vista quasi come una risorsa e non come uno status da perseguire, dove centinaia di potenziali ‘Kabobo’ sono in giro per le strade d’Italia, dove l’Italia vive una crisi devastante e quasi irreversibile, dove il decadimento, civico, politico e morale è sempre più chiaro, è sotto gli occhi di tutti la strategia governativa nell’abbattere sul nascere un’evidente ascesa del nazionalismo e dei valori tradizionali che potrebbero incrinare le colonne portanti del Sistema. Non è più questione di chi ha vinto o perso – tuona ancora Forconi -, di chi ha dimostrato più orgoglio o meno o di chi ha più convinzione rispetto all’altro: fra poco saremo tutti sulla stessa nave. Che affonderà, mentre noi siamo qui a discutere sulla legittimità o illegittimità di un volantino. Poveri noi, poveri voi, poveri tutti”.