Così in una nota il consigliere di opposizione al Comune di Francavilla al Mare, Carlo De Felice, sul caro mensa scolastico 2013/2014.
“Apprezzo la disponibilità del sindaco nel voler ascoltare le ragioni del comitato, Genitori In Ginocchio – aggiunge De Felice – nato spontaneamente e giustamente contro il caro mensa, perché a ragione impossibilitati a sostenerne questi aumenti immotivati, ma devo sottolineare allo stesso tempo, l’impressionante sordità del nostro primo cittadino davanti alle richieste di tante mamme che hanno “urlato” in silenzio, con la dignità e la compostezza che le contraddistinguono, le difficoltà nel dover pagare tariffe troppo salate ed inique. Credo si debba temporaneamente sospendere e poi modificare la delibera di giunta del caro mensa. In secondo luogo, occorre fare una seria verifica dell’incidenza degli aumenti nelle tasche dei cittadini. Ritengo infatti che 5 fasce Isee siano poche. Ciò significa che è necessario istituirne altre in modo da distribuire eventuali aumenti su una platea reddituale più vasta. Inoltre va fatto presente che un Comune che non investe nella politica familiare mina il futuro di un territorio. Tanto più in una realtà economicamente problematica come quella di Francavilla al mare. Bisogna invertire la rotta e necessariamente investire nello Stato sociale. Questo significa, nel fatto specifico, che per quanto riguarda la mensa scolastica il Comune non può lavarsene le mani scaricando di fatto i costi sui genitori, ma ha l’obbligo politico e morale di reperire le risorse necessarie per risolvere il problema. Auspico quindi che il Sindaco recepisca le proposte e le ragioni del comitato “Genitori In Ginocchio” in modo da poter in consiglio comunale insieme con la minoranza rimodulare la delibera di giunta della stangata sulle famiglie francavillesi, dovuta all’aumento dei prezzi del servizio mensa, analizzando tutte le strade percorribili per modificare questa decisione o quantomeno attenuarne la portata, pur garantendo i medesimi servizi proprio nell’ottica di salvaguardare il reddito delle famiglie”.