E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, a seguito dell’incontro che si è svolto nella giornata di ieri presso il dicastero dell’Ambiente, a Roma, per discutere di Ombrina Mare 2 e del Parco Nazionale della Costa Teatina. Il presidente Di Giuseppantonio era a capo di una delegazione composta dal Consigliere provinciale delegato alle questioni petrolifere, Franco Moroni, dai rappresentanti dei Comuni della costa, di Chieti e Lanciano, e dai rappresentanti di Legambiente Abruzzo, Nuovo Senso Civico e Wwf Abruzzo. Nel corso dell’incontro, il presidente Di Giuseppantonio ha illustrato le azioni portate avanti dalla Provincia contro le piattaforme petrolifere, in stretta sinergia con Comuni e associazioni, è stato ribadito da tutti i presenti il no secco e forte a qualsiasi forma di petrolizzazione della Costa dei Trabocchi. In particolare sono state confermate le preoccupazioni per le conseguenze che le attività estrattive e le successive lavorazioni avrebbero per l’economia di quest’area, a vocazione prevalentemente agricola e turistica: “Ho avuto più volte modo di ribadire – rimarca il presidente Di Giuseppantonio – che l’Abruzzo sta andando in un’altra direzione, dove il turismo sarà l’industria prevalente e, pertanto, non possiamo permetterci il rischio di buttare all’aria anni di programmazione e di progettazione che, pian piano, si avviano a dare i loro frutti”.
Infatti, la provincia di Chieti è costituita in buona parte da aree naturali protette con un notevole patrimonio paesaggistico, archeologico e monumentale. L’economia locale si basa prevalentemente sull’agricoltura, sulla pesca e sul turismo e la valorizzazione delle risorse naturali è tra le priorità delle istituzioni locali. Tra i progetti di pianificazione sostenibile del territorio, la Pista Ciclopedonale della Via Verde.
“Ai rappresentanti del Ministro Orlando abbiamo chiesto di ripristinare il cosiddetto decreto Prestigiacomo, inciso dall’art.35 della Legge 83/2012, ristabilendo la distanza di 12 miglia come condizione non solo per il rilascio di nuove richieste di estrazione, ma anche per le pratiche in corso. Ho apprezzato l’azione del Ministero dell’Ambiente – sottolinea ancora il presidente Di Giuseppantonio – il quale ha chiesto per il progetto della Medoilgas un’ulteriore supplemento d’istruttoria con l’avvio della procedura Aia, Autorizzazione Integrata Ambientale, per andare ancora più a fondo nella vicenda”.
Su questo profilo, precisa il consigliere delegato Franco Moroni: “Al tavolo c’è stato un impegno preciso da parte del Ministero dell’Ambiente di non trascurare la vicenda e di andare avanti supportando le ragioni della richiesta di integrazione anche presso il Tar. Sulla stessa linea il discorso del Parco, al Ministero l’intesa è di lavorare raccogliendo le sollecitazioni locali considerato che rappresenta un ulteriore strumento di salvaguardia del territorio. Inoltra, pare che a breve sarà oggetto di discussione nelle sedi parlamentari proprio l’art 35 della legge n. 83/2012”.
“Ad ogni modo – concludono il presidente e i sindaci – non arretreremo di un passo le nostre posizioni contrarie a qualsiasi forma di sfruttamento e di coltivazione di idrocarburi, anche nel rispetto di una comunità che ha detto no in più occasioni a queste azioni”.
Anche il Presidente del Wwf Abruzzo, Luciano Di Tizio, esprime soddisfazione a seguito dell’incontro: “”Il Wwf è soddisfatto della posizione compatta di tutti gli amministratori locali contro il progetto Ombrina Mare e si augura che la stessa compattezza ci sia pure, con i distinguo gestionali, sulla creazione del Parco nazionale della Costa Teatina”.