Roma. Rispettare l’accordo di gennaio che prevede la ristrutturazione e non la chiusura dello stabilimento della Italcementi di Scafa, far pesare l’esistenza della Sama quale concessionaria di uno stabilimento di proprietà demaniale, e stabilire il principio che se l’azienda dovesse decidere di lasciare la provincia di Pescara dovrebbe impegnarsi a bonificare il sito produttivo e il sito minerario nonché la rete viaria. Sono i punti su cui si sono trovati d’accordo, questa mattina, istituzioni e sindacati nel corso dell’incontro a Roma con il ministro Gaetano Quagliariello e con il sottosegretario Giovanni Legnini in merito alla vertenza Italcementi di Scafa.
“Un incontro concreto e fruttuoso – commenta il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa. Attendiamo ora che i rappresentati abruzzesi al Governo convochino la Italcementi, come hanno annunciato oggi, per definire la questione che ci sta particolarmente a cuore, considerato il ruolo dello stabilimento di Scafa nel comprensorio e a livello regionale. Un ruolo che non va svilito ma anzi rilanciato, perché le condizioni ci sono tutte. Non possiamo che ringraziare il ministro e il sottosegretario per l’interessamento a questa vertenza”.
Dello stesso parere il vice presidente della Regione Abruzzo, Alfredo Castiglione, che ha posto con fermezza la questione della bonifica, “nel caso in cui la Italcementi dovesse smettere di produrre a Scafa anche se, ha aggiunto, non si può pensare che lo stabilimento pescarese venga chiuso a discapito di quello di Trieste che ora si vuole salvare a tutti i costi. Non è accettabile, conclude Castiglione, che su un tavolo nazionale si decida di barattare Scafa con altri siti produttivi”.
Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti sindacali locali e nazionali e i sindaci di Scafa e Abbateggio.