Chieti. “L’impronta politica nell’assegnazione di case popolari che nessuno vedeva. La politica teatina ha avuto bisogno di uno scandalo a luci rosse, che ha umiliato Chieti su scala internazionale, per accorgersi che gli strumenti e le procedure adottate dall’amministrazione, sono del tutto inadeguate ad arginare l’emergenza abitativa”.
Così in una nota il presidente dell’associazione Zapping, Giampiero Riccardo, che aggiunge: “Senza la denuncia di cinque donne e le indagini di un ufficio di Polizia che hanno portato alla luce le libertine consuetudini dell’ex assessore Ivo D’Agostino; si sarebbe convocata la Commissione di Garanzia per esaminare i criteri di assegnazione delle case popolari? Dubito. Analisi approfondite, commissioni di inchiesta, contributi costruttivi per meglio recepire la normativa regionale; dovrebbero essere azioni dettate da buon senso e lungimiranza, anzichè dalla Questura o dalla Procura. Trasecolare e sottolineare l’impronta politica nelle assegnazioni solo adesso, dopo anni di colpevole silenzio, è una triste sconfitta della politica che si ritiene giusta. Chiedo che gli elenchi coi nominativi degli assegnatari delle case popolari siano resi maggiormente pubblici, utilizzando qualunque strumento, compreso il web e le testate giornalistiche; in modo che ognuno possa consultarli e segnalare eventuali anomalie. Se è grave che le concessioni avvengano in modo discrezionale, col beneplacito del funzionario, del dirigente dell’Ufficio, dell’assessore, della giunta comunale e del sindaco; altrettanto grave è che cinque donne e decine di famiglie in attesa di un alloggio pubblico, abbiano dovuto pagare le distrazioni o peggio l’omertà di chi in nome del popolo sovrano è chiamato a decidere, intervenire o vigilare”.