Pescara. Autisti “trasformati” in impiegati, che siedono al fresco su comode poltrone in uffici refrigerati dall’aria condizionata, mentre altri, anche infartuati o reduci da un diverso tipo di malattia, si ritrovano alla guida degli autobus, in condizioni a dir poco disagiate.
Accade nell’azienda di trasporto pubblico Gtm, a Pescara, e a denunciarlo è la Filt Cgil locale, che da sempre porta avanti la sua battaglia contro quelli che definisce, senza mezzi termini, i “poltronifici regionali”.
“In Gtm” spiega il segretario Franco Rolandi “accade che alcuni autisti, pur in presenza di apposite disposizioni di servizio che attestano la piena idoneità degli stessi a poter guidare gli autobus, siano inspiegabilmente, ancora oggi, e a distanza di più di 18 mesi dai provvedimenti, assegnati ad attività impiegatizie da svolgere in comodi uffici refrigerati, a differenza di quello che avviene purtroppo sul posto guida dei conducenti”.
La Filt Cgil ha già inviato una diffida al presidente della Società Michele Russo, al presidente del Collegio Sindacale Emilio Della Cagna e alla Regione Abruzzo nella persona dell’assessore Giandonato Morra, in quanto “tale comportamento aziendale, oltre a costituire una chiara violazione di norme e comportamenti inerenti la corretta gestione aziendale, nonché le stesse disposizioni impartite dall’Azienda, risulta palesemente indecoroso rispetto alle presunte carenze di personale di guida per le quali proprio la Gtm ha palesato l’intenzione a voler ricorrere all’assunzione di nuovi autisti. E’ imbarazzante” continua Rolandi “dover assistere al mancato e corretto utilizzo in Gtm di personale idoneo alla guida mentre contestualmente e con estrema facilità la stessa azienda decide di assegnare alla guida di pullman, autisti reduci da gravi malattie (infarti, tumori ecc.), magari facendoli lavorare in condizioni disagiate (assenza di condizionatori sui mezzi e comunque con insufficiente aerazione), come denunciato in questi giorni dalle rappresentanze sindacali aziendali”.
Insomma, troppi favoritismi e privilegi, che la Filt Cgil non è più disposta a tollerare. “Il perdurare di tali situazione” conclude Rolandi “ci vedrà costretti a denunciare l’accaduto agli organi competenti”.