“Il voler rimanere in maggioranza a tutti i costi, facendo da stampella ad un’amministrazione allo sbando, sa di vecchia politica – dicono in una nota i rappresentanti della Direzione Regionale – purtroppo sempre in auge, dove il potere è predominante sugli ideali e sui bisogni della povera gente. Giustizia Sociale è tutt’altra cosa della politica del signor Enrico Bucci. Giustizia Sociale e’ la politica del servizio, la politica dell’ascolto, la politica della difesa dei deboli. Il signor Bucci con il suo atteggiamento ha ‘tradito politicamente’ non solo i tanti elettori di Giustizia Sociale che gli hanno permesso di tornare (con pochissimi voti di preferenza) in Consiglio Comunale ma anche, e soprattutto, gli ideali di un partito che gli ha dato fiducia ospitandolo nella propria lista. Peggio ancora il signor Bucci con il suo atteggiamento non ha mantenuto fede a un giuramento fatto e sottoscritto al partito e agli altri candidati di Giustizia Sociale che sarà portato a conoscenza della cittadinanza nei tempi e nei modi che una futura direzione andrà a stabilire”.
Così Achille Cavallo, consigliere di Giustizia Sociale: “Essendo venuto a conoscenza, attraverso un comunicato stampa a firma della Direzione Regionale di Giustizia Sociale emesso in data odierna, che il consigliere Bucci è stato espulso dal partito perché ‘con il suo atteggiamento ha tradito politicamente non solo i tanti elettori di Giustizia Sociale che gli hanno permesso di tornare (con pochissimi voti di preferenza) in Consiglio Comunale ma anche, e soprattutto, gli ideali di un partito che gli ha dato fiducia ospitandolo nella propria lista’, dichiaro di aver formalizzato oggi stesso le mie dimissioni dal partito di Giustizia Sociale. Ritengo, infatti, offensivo, oltraggioso e gravissimo il contenuto del suddetto comunicato che getta inaudito discredito sull’operato del dottor Enrico Bucci, persona stimatissima che si è sempre contraddistinta, nella vita privata cosi come in quella pubblica, per la continua ricerca del dialogo nell’esclusivo interesse della città”.