Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico, che aggiunge: “Il contributo straordinario è destinato a ripianare i debiti relativi alla gestione del 2012 ed è un atto necessario per consentire alla nascente Fondazione di partire senza passività. E’ importante annotare che il voto è stato possibile solo grazie alla presenza dei consiglieri di centrosinistra rimasti in aula per garantire il numero legale della seduta perché, la maggioranza di centrodestra a guida Udc, non aveva i numeri sufficienti neanche per la seconda convocazione. Ormai la maggioranza non ha più i numeri per sopravvivere a se stessa e, questo, acuisce ancora di più il senso di smarrimento e confusione tipica dei periodi di fine corsa. Il nostro è stato un voto di responsabile coerenza verso una vicenda che ha avuto troppi alti e bassi, innumerevoli facili annunci propagandistici che hanno solo illuso i lavoratori, dove non si è mai fatto chiarezza, distribuendo le responsabilità a chi le doveva avere, per il pesante debito pregresso, dove la regione Abruzzo ha recitato una parte silente e troppo spesso assente nel riscontro sui fatti concreti. Il nostro vivo augurio è che adesso la vicenda si sia conclusa veramente e che nessuno abbia più alibi. Il centro ricerche è un fiore all’occhiello dell’intero territorio che noi vogliamo mantenere per non dilapidarlo ed impoverirlo ulteriormente. Speriamo si sia scritta la parola fine e si possa guardare al futuro con maggiore fiducia”.