“L’Ops – ha spiegato il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale, Camillo D’Amico – è una vicenda sulla quale l’amministrazione ha preso un altro granchio. Noi avevamo chiesto più volte di capire quali erano le intenzioni su Ops e Alesa. Noi siamo stati disponibili, da parte loro c’è stato solo un fiume di parole, nulla di concreto. Con la spending review loro hanno dato per certo che questo Ente si dovesse vendere o dovesse andare sciolto. Si sono avvalsi della collaborazione di due consulenti che sono costati la bellezza di 40 mila euro. Loro hanno chiesto un consiglio al Cal che ha formalmente dichiarato, prendendo esempio dalla Campania, che le società in house possono essere mantenute dalle amministrazioni, quindi noi riteniamo che non bisogna fare nulla, né messa in vendita né scioglimento, bisogna fare solo un piano di rilancio. Potrà finire fisicamente il processo delle Province ma rimarranno tranquillamente tutte le società e le persone che ci lavorano attorno. Bisognerebbe rafforzare le realtà associative. Noi votiamo a favore di una delibera che preveda il ricorso al Tar e che l’Ops non può essere sciolta. Non hanno avviato per tempo le procedure per la nomina del nuovo cda. Il 18 giugno è fissata la sentenza della Corte Costituzionale ed il 19 ci sarà la sentenza di molte Regioni per il Decreto Salva Italia. Sulle imprese contestiamo il fatto che la Provincia sia incappata nello sforamento del Patto di Stabilità nel 2012 per 1 milione e mezzo di euro. Tra il 20 ed il 30 dicembre c’era stata una spesa per le imprese di 1,8 milioni di euro, bastava posticipare alcuni pagamenti ai primi giorni di quest’anno ed il Patto di Stabilità non sarebbe stato sforato. L’amministrazione Di Giuseppantonio si è sempre lamentata di non avere soldi, invece aveva in cassa diversi milioni di euro e non sono stati capaci di utilizzarli. Operando diversamente forse oggi avremmo una situazione di cassa differente. La situazione della cassa corrente si è appesantita molto. In questa fase di incertezza non si può fare una programmazione di dieci anni”.
“Sull’Ops – ha detto Angelo Radica – credo che la Provincia abbia peccato di un eccesso di zelo. Noi abbiamo fatto delle azioni per capire le attività del’Ops. Sul bilancio la situazione della Provincia è dovuta ad azioni che hanno portato a creare debiti fuori bilancio. C’è stato un drastico taglio che ha riguardato tutte le amministrazioni, sotto questo punto di vista non si può fare nulla. Notiamo uno scarso impegno sui vari problemi”.
“Sono state fatte due consulenze di 40 mila euro – ha rimarcato Tommaso Coletti – per sentirsi dire una cosa che avevamo detto noi, cioè che la spending review non riguardava le società in house. I dipendenti hanno fatto una diffida agli amministratori e ai consiglieri provinciali. La Legge 4 della spending review aveva posto il limite di 200 mila euro per l’affidamento dei servizi da parte degli Enti locali, c’è stata una modifica con l’articolo 221 del 2012 che ha tolto i vincoli. Abbiamo chiarito che non è necessario fare alcuna iniziativa. La cosa fondamentale è che la Provincia deve rinnovare il contratto ed il cda”.
Francesco Rapino