Chieti. “Il presidente Di Giuseppantonio ci ha abituato ai facili proclami nella sua amministrazione, al vantarsi dei tagli effettuati, dei risparmi conseguiti ed il tutto facendo sempre riferimento a chi lo ha preceduto”.
Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico, che aggiunge: “Forse è il caso che però dica chiaramente come stanno le cose sui 3,3 milioni di euro (che in realtà sono meno) visto che questi soldi erano necessari per effettuare degli investimenti sulle strutture e sui servizi della Provincia e non per il personale della Ops. Questi mancati trasferimenti previsti dalla convenzione tra Ops e Provincia (mai modificata) erano necessari per ammodernare le apparecchiature dell’Ente e per fornire gli attuali servizi a norma ed erogarne dei nuovi, come sottolineato dalle relazioni che la Ops invia trimestralmente alla Provincia e che sono pubblicate sul sito dell’Ente e da lui stesso approvate in giunta. Forse in quel momento aveva la testa da un’altra parte o non le ha volutamente lette! In queste relazioni sono segnalati tutti i problemi derivanti dai tagli di cui si vanta il presidente e forse, se ha la buona volontà di leggere, potrebbe anche capire perché la società quest’anno ha chiuso in perdita e i problemi che la Provincia stessa non ha risolto in questi anni creando un danno alla società Ops. Per quanto riguarda il Cda il presidente sa benissimo che la legge è attiva da molto tempo ed è inutile che ora si vanti di voler rispettare i termini. Se si voleva risparmiare, come si è fatto sui dipendenti, si poteva agire da subito e non aspettare altri mesi. Ci auguriamo che il prossimo amministratore sia una persona capace di gestire i servizi e non una semplice nomina politica. Ma oltre alle sterili polemiche e al continuo scarico di responsabilità, che questa amministrazione fa da anni, noi pensiamo che sia arrivato il momento di tutelare il personale che mette le sue professionalità al servizio dell’Ente da anni e cha ha acquisito un know how che sarebbe meglio che rimanesse al servizio della Provincia (speriamo) e dei sui Comuni e/o dell’Ente che verrà. Ribadiamo fermamente che, secondo la nostra interpretazione dell’articolo 4 del decreto della spending review, la Ops è fuori dal campo di applicazione; quindi è già nelle condizioni di poter continuare a operare. Nella tutela dei lavoratori, oltre a chiedere un parere alla corte dei conti regionale tramite il Cal (Consiglio delle Autonomie Locali) come deciso nell’ultimo consiglio, chiediamo al presidente di procedere, di recarsi a Roma per parlare con chi non ha approvato il piano di ristrutturazione, capirne le motivazioni e fare le controdeduzioni richiedendo che il piano venga approvato. Ci risulta – conclude D’Amico – che tali controdeduzioni al piano siano già pronte, preparate dai consulenti ‘profumatamente’ pagati…. Se il presidente tiene davvero alla Società, come si vanta da tempo, ne dia la dimostrazione percorrendo ogni possibile soluzione alternativa alla vendita e alla liquidazione e non faccia solo facili proclami con cadute di stile nel linguaggio che non gli riconosciamo ma che, forse, palesano un gran nervosismo interiore… Come detto alcuni giorni fa ribadiamo, presidente più fatti e meno parole!”.