L’Aquila. Che fine ha fatto il Bosco della Memoria, che doveva essere realizzato a Roio in onore delle 309 vittime del sisma? Se lo chiede un “cittadino di Roio”, alias Carlo Frutti, il quale evidenzia come, al contrario, “la pineta è sempre più abbandonata a se stessa”.
“Mentre si provvede ad ‘illuminare’ a giorno il sentiero di San Giuliano” commenta “l’abbandono e l’incuria dominano nella Pineta di Monteluco. Oltre al problema delle antenne, e nonostante la cura periodica degli alpini di Roio, l’area, un tempo parco privilegiato degli aquilani, appare desolata e priva di ogni attenzione”. L’impianto in ricordo delle vittime del sisma si legava alla speranza della rinascita, simboleggiata dai 309 alberi che dovevano essere collocati come da progetto tra maggio e giugno del 2012, nei pressi della facoltà di Ingegneria, dov’è stato registrato l’epicentro del terremoto del 6 aprile. Il progetto era stato presentato dall’Amministrazione comunale con il coinvolgimento di Forestale, Vigili del Fuoco, Esercito, Università, Circoscrizione di Roio, Asm, Regione e Associazione Marevivo. Previsto l’impiego di diecimila metri quadrati dove piantumare specie forestali autoctone disposte in 6 gruppi intervallati da radure, in modo da richiamare le sembianze tipiche del lucus romano e ‘conferire all’area la dovuta sacralita’. Previsti anche cinque viali commemorativi attraverso il il Bosco.
“Sarà un luogo di pace” si era detto “simbolo della continuità della vita e luogo di ottimismo per il futuro. Ci permettiamo di sollecitare la ‘memoria’ di quanti ‘promisero’ la realizzazione del Bosco affinchè si metta subito mano alla realizzazione dell’intervento prima della stagione calda. Una promessa fatta, prima che ai cittadini aquilani e prima che alla gente di Roio, soprattutto alle 309 vittime ed ai loro familiari”.