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Bruno Di Paolo sul turismo religioso a Chieti

Chieti. “Chieti città della Settimana Santa: questo potrebbe e dovrebbe essere lo slogan per un rilancio economico della città in questa fase di crisi acuita dall’immobilismo in cui versa da troppo tempo”.

Così in una nota il segretario politico di Giustizia Sociale, Bruno Di Paolo, che aggiunge: “La nuova frontiera dell’attrazione di visitatori si chiama turismo religioso. Un fenomeno che non conosce crisi, e che negli ultimi due anni, a fronte di una forte contrazione del turismo ordinario, ha conosciuto una crescita pari a circa il 20%! Un flusso in costante verticale aumento, che muove un mercato stimato in 18 miliardi di dollari annui dei quali ben 4,5 in Italia. La città di Chieti non si è inserita in questo circolo virtuoso che fornisce ovunque un sensibile introito agli enti che riescono a sfruttarlo. Si tratta di un mercato che non può essere trascurato, e che potrebbe costituire un importante volano per condurre in città turisti e pellegrini e rilanciare la visibilità di Chieti anche sotto l’aspetto storico-culturale. La vocazione religiosa di Chieti è imprescindibile: la Processione del Cristo morto, il Venerdì Santo, si stima abbia attirato in città all’incirca 28.000 persone in media negli ultimi 3 anni. Il Miserere di Selecchy attrae giornalisti anche dall’estero (ricorderete perfino la troupe della BBC che se ne occupò appena qualche anno fa). Eppure tutto questo non viaggia in parallelo con un impegno programmatico di ampio respiro, né è abbinato ad una progettualità che porti Chieti a sfruttare le proprie potenzialità in relazione a questo mercato in espansione. La presenza sul nostro territorio di numerose chiese, alcune di gran pregio artistico e che fanno di Chieti un vero unicum, sarebbe l’ideale catalizzatore verso manifestazioni legate a festività religiose e divenute ormai un vero happening, a partire dall’infiorata del Corpus Domini. Le occasioni di rilancio non mancano: l’elezione del nuovo Papa Francesco condurrà ad un vertiginoso aumento dei pellegrini e dei visitatori non solo della città eterna, ma anche di quelle mete che riusciranno ad ergersi a satelliti della Capitale nei circuiti dei viaggi orientati alla conoscenza di luoghi d’interesse spirituale. Non mi risulta che l’amministrazione comunale abbia sin qui stipulato alcun accordo con i tour operators per promuovere questi eventi che potrebbero fungere da richiamo per un turismo che potrebbe finalmente non essere più “mordi e fuggi”. Siamo in ritardo perfino rispetto ad alcuni centri della nostra provincia, come Ortona che con l’evento “Sulle orme di San Tommaso” si è inserita in un circuito di cammini spirituali che è destinato ad assicurare una sempre maggiore visibilità alla cittadina costiera. Abbiamo un grande potenziale di risorse non sfruttate, che potrebbero essere, solo per fare un esempio, complementari ai pacchetti che già prevedono la valorizzazione dei tanti eremi sparsi sulle montagne della nostra provincia ed il vicino Santuario del Volto Santo di Manoppello. Talvolta appare davvero assordante il silenzio dell’amministrazione Di Primio sulle iniziative per riportare la gente a Chieti: non possiamo più permetterci di fossilizzarci solo settimana mozartiana, un evento peraltro pensato da precedenti amministrazioni. Oggi esistono nuove opportunità di promozione del territorio, che passano attraverso la diffusione ed il recupero della funzione di capoluogo religioso che è proprio della nostra città. Chieti città della Settimana Santa potrebbe essere non solo uno slogan, ma un evento con ricadute facilmente immaginabili in termini di sviluppo economico legato al sistema dell’ospitalità e del commercio. La città – conclude Di Paolo – deve recuperare il proprio ruolo di polo d’attrazione spirituale prima ancora che culturale ed artistico, perché il trend economico del turismo non può essere ignorato. E’ un treno che passa anche da Chieti, non possiamo perderlo”.