Si sono già tenuti i primi due incontri.
“Come amministrazione comunale – ha dichiarato l’assessore De Matteo – siamo orgogliosi di aver dato vita a tale iniziativa, che prende in considerazione le figure femminili del mito, per aprire una riflessione sull’identità femminile di oggi, attorno alla quale è stato manifestato vivo interesse, testimoniato dall’ampia partecipazione di pubblico ai primi due appuntamenti del 22 febbraio e del 1 marzo. E’ questo un ulteriore, positivo risultato del tavolo ‘Chieti più al femminile’ che, attraverso le proprie iniziative, sta contribuendo ad apportare un’interazione positiva tra le realtà economiche e sociali cittadine”.
“Tale partecipazione – ha dichiarato Maria Ferri, counsellor sistemico relazionale – conferma che i temi proposti nel workshop trovano riscontro nella quotidianità sollecitando il bisogno di una riflessione”.
Gli incontri consistono in una narrazione a più voci del mito a cura dell’associazione “Da grande voglio crescere”, coordinata da Carmela Caiani; in una lettura iconografica delle raffigurazioni delle divinità al femminile a cura della dott.ssa Maria Paola Lupo, storico dell’Arte; in un momento di confronto e di scambio di riflessioni, pensieri, idee con la dott.ssa Maria Ferri, counsellor sistemico relazionale, in veste di facilitatore. I prossimi appuntamenti si terranno presso la sala riunioni dell’VIII Settore del Comune di Chieti, in via Vicolo, n. 17 – Palazzo de Pasquale – nelle seguenti date: 15 marzo “Demetra e Medea – femminile e maternità, l’eterno conflitto tra madre buona e madre cattiva”; 22 marzo “Antigone – la femminilità tra la dimensione familiare e sociale della vita”. Domani, in occasione della celebrazione della Giornata della Donna, presso il Museo d’arte “Costantino Barbella”, verrà inaugurata la mostra dell’artista teatino Luciano Emiliani, già noto per i primi interventi di “street art” con le famose ombre, dedicata all’Inferno di Dante. Sarà data lettura del quinto canto dell’Inferno, dedicato a Paolo e Francesca, quest’ultima oggi assurta a uno dei simboli della donna vittima di violenza.