Pescara. Misure urgenti per lo sviluppo dell’agricoltura e della pesca in Abruzzo: è questo il titolo del progetto di legge regionale presentato dall’assessore alle Politiche Agricole Mauro Febbo e che ha visto la piena condivisione dei rappresentanti di tutte le forze politiche presenti all’Emiciclo.
Tutti i gruppi consiliari hanno sottoscritto questo provvedimento che verrà discusso nel corso di un Consiglio regionale straordinario convocato per il 5 marzo dal Presidente Nazario Pagano. In particolare il Progetto contiene norme riguardanti gli indennizzi da corrispondere alla Marineria di Pescara per il prolungamento del fermo e i criteri di erogazione dei contributi all’Associazione regionale allevatori (Ara).
“Si tratta di provvedimenti – spiega Febbo – indispensabili per affrontare concretamente due comparti verso i quali dobbiamo, come amministratori, prestare la massima attenzione in quanto coinvolgono un numero consistente di lavoratori e investono due comparti fondamentali per la nostra economia. Al fine di intervenire concretamente e dare un sostegno alla Marineria di Pescara alle prese con il mancato dragaggio – spiega Febbo – si stabilisce che la scadenza del fermo della pesca praticata con sistemi a strascico è ulteriormente differita dal 28.02.2013 al 30.04.2013. Tale disposizione è limitata alle Unità da pesca di stanza nel porto di Pescara e alle imprese armatrici che avevano adempiuto alle prescrizioni della Capitaneria di Porto verrà corrisposto un aiuto economico, così come la Regione si è impegnata a fare già da aprile del 2012, con uno sforzo non indifferente e nonostante le innumerevoli difficoltà per reperire i fondi”.
L’altro punto principale contenuto nel Progetto di Legge, che modifica ed integra la Legge regionale 64/2012, riguarda l’Ara per la quale è necessario favorire la continuità gestionale. Per questo viene autorizzata l’Amministrazione regionale ad anticipare all’Associazione allevatori il 50% del contributo pubblico delle disponibilità iscritte nel bilancio annuale nelle more della predisposizione del Piano triennale e dei conseguenti adempimenti relativi al Piano operativo annuale.
“L’Ara – conclude Febbo – svolge un ruolo fondamentale coinvolgendo gli allevatori di oltre 2.200 aziende zootecniche regionali. L’intervento della Regione si è reso necessario, anche in virtù della drastica riduzione degli interventi e dei trasferimenti finanziari da parte del Governo centrale, per consentire la continuità nell’espletamento di servizi fondamentali come i controlli funzionali, garanzia di qualità per il consumatore, e la tenuta dei libri genealogici”.