“Non ci si può consolare che questo scempio – proseguono Bernini e Sangiuliano nella nota – così come altri interventi sul territorio, sia contro pesato dall’entrate di denaro nelle asfittiche casse comunali, il territorio è un bene comune non inesauribile e non monetizzabile. Gli attuali amministratori devono rendersi conto che la città non è di loro proprietà ma è dei cittadini, loro sono provvisoriamente chiamati a gestirla. Quindi se le condizioni economiche non lo permettono dichiarassero il dissesto dell’Ente e facessero un passo indietro mettendo da parte il loro ego politico. Gli amministratori del centrodestra, che hanno perpetrato negli anni passati questo ennesimo attacco al territorio, dovrebbero oggi rendere conto di quanto sta avvenendo. Già dal 2002 chiesero di togliere il vincolo regionale A2 al grido di Francavilla ha necessità di strutture turistico ricettive. L’amministrazione Luciani è costretta a fare da notaio della situazione e cioè di attestare ciò che sta avvenendo trovandosi le mani legate da norme che gli cadono addosso dall’alto e da un immobilismo amministrativo che dura da almeno 15 anni in tema di PRG. Proponiamo la convocazione immediata di una conferenza cittadina sull’Urbanistica, un confronto tra le varie parti interessate al fine di ragionare sul futuro e di dare attuazione alla cosiddetta opzione zero cemento sull’intero territorio ed in particolare nelle zone 15 (ferrovia mare) vere zone off limit per ulteriore cemento. Il cambio di destinazione d’uso del Resort Le Vele è una vergogna che ci porteremo negli anni e che penalizzerà, ancora una volta, Francavilla. Le colpe e le responsabilità sono state in passato già denunciate da associazioni ambientaliste, da cittadini e dalla sinistra In altre sedi rimarcheremo, ancora una volta, in modo più specifico che queste cose non avvengono per caso ma ci sono fatti, nomi e cognomi da fare conoscere in modo più ampio ed articolato e noi lo faremo in primis denunciando le politiche urbanistiche a macchia di leopardo del centrodestra di Roberto Angelucci e company. UaS e Sel fanno queste proposte sperando che, almeno questa volta, di fronte all’ennesimo scempio edilizio, vengano ascoltati per non essere costretti, ancora una volta, in futuro, come già è avvenuto per Cementificazione fiume Alento e dei fossi naturali, Porto, Peep Villanesi e Pretaro, Palazzo Sirena e MuMi, Cambi destinazione d’uso, case popolari ai confini di Villa Turchi, ex 7B, Discarica Galasso, ex Maristella ecc. ecc a dire purtroppo, noi l’avevamo detto. Sarebbe l’ennesima magra consolazione”.