Chiudere in un “sarcofago” tutto il materiale ritenuto pericoloso, compreso il suolo contaminato.Si tratta di circa 200.000 tonnellate di materiale che rimarrebbe sotterrato “a tempo indeterminato” a pochi metri dal fiume Pescara, il principale corso d’acqua della Regione Abruzzo e uno dei più inquinati d’Italia. Il Wwf, che segue da tempo la questione chiedendo la bonifica integrale del sito, è insorto ed ha chiamato alla mobilitazione cittadini ed amministratori.«Il Wwf ritiene profondamente sbagliata la scelta di far rimanere i materiali tossici in quell’area per i prossimi decenni se non per le prossime generazioni – ha dichiarato Luciano Di Tizio, presidente del Wwf Abruzzo – Il sito è tra i più fragili della Regione, a pochi metri dal fiume Pescara».Il Commissario giustifica l’intervento con i costi elevati della bonifica: per la completa rimozione dei rifiuti e del suolo contaminato si parla di 80 milioni di euro, che per l’associazione ambientalista è una cifra non molto distante dai 50 milioni già stanziati a livello nazionale. «Bisogna utilizzare i 50 milioni di euro stanziati a livello nazionale per bonificare completamente e definitivamente la discarica Tremonti senza spendere tale cifra su altri siti o, addirittura, per facilitare l’arrivo del cementificio di Toto sulle aree oggi Solvay – ha continuato di Tizio – La cifra già disponibile è abbastanza vicina a quella necessaria secondo le stime del Commissario: mancano 30 milioni di euro, una cifra non impossibile per una Regione come l’Abruzzo che ne ha programmati di più nei fondi Fas per gli impianti di risalita a Castel di Sangro! In attesa di nuovi fondi si potrebbe intanto iniziare a rimuovere i materiali più vicini al fiume bonificando circa i 2/3 dell’area: sarebbe già un risultato di grande rilevanza».Inoltre il Wwf fa presente che in ogni caso il Commissario potrebbe rivalersi sui proprietari del sit,o che già stanno ripagando i primi interventi di “capping”. Pertanto i fondi pubblici utilizzati potrebbero essere recuperati anche perché la discarica Tremonti è l’unica area del Sito di interesse nazionale per le bonifiche di Bussi in cui i proprietari nel tempo non sono cambiati rendendo così più facile l’accertamento delle responsabilità anche ai fini dei risarcimenti.«L’intera val Pescara non può convivere per i prossimi decenni con questa spada di Damocle sulla testa. Il Wwf sta seguendo questa vicenda e si opporrà presso tutte le sedi per evitare quello che si profila come un vero e proprio scandalo. Invitiamo cittadini, amministratori e comuni della Val Pescara a mobilitarsi», ha concluso il presidente del Wwf Abruzzo.