Cupello. “Ieri mattina il consorzio di bonifica “Sud” con sede a Vasto ha proceduto all’ufficiale inaugurazione di due centrali idroelettriche realizzate con la procedura del progetto di finanza site in località “Bufalara” e “Colle Gessaro” di Cupello.
All’evento ha partecipato ufficialmente anche il Sindaco di Cupello Manuele Marcovecchio il quale ha poi anche presenziato al convegno successivo tenuto presso il palazzo D’Avalos a Vasto sul tema “Diga di Chiauci: riparte il territorio, l’agricoltura e l’occupazione”.
Così in una nota Camillo D’Amico, che aggunge: “Nulla qaestio sulla legittima partecipazione ai due eventi ma una riflessione la poniamo: perché il Sindaco Marcovecchio è così ligio e partecipe in eventi del genere e poco o per nulla attento a quanto è successo alla limitrofa centrale fotovoltaica “Elio 1” che versa in uno stato di totale abbandono ed ormai luogo di ogni genere di atto vandalico? Noi, nel recente passato, non solo abbiamo denunciato pubblicamente lo stato in cui versa la centrale fotovoltaica rivolgendoci anche alla Rai regionale, che ha realizzato un apposito servizio nel Tg 3, segnalato il tutto alla trasmissione satirica di canale 5 “striscia la notizia”, dato un documentato comunicato alla stampa locale ma chiesto anche lumi e ragioni alla stessa amministrazione comunale dalla quale abbiamo ricevuto una riassuntiva risposta formale sulla “storia” del possesso dell’impianto”.
“Nulla però è poi successo per chiedere alle forze dell’ordine indagini approfondite per l’individuazione dei colpevoli degli atti vandalici consumati a danno dell’impianto fotovoltaico – conclude D’Amico – un tempo ritenuto un fiore all’occhiello del nostro territorio e meta di tante pubbliche iniziative dove lo si paventava come centro – studi di un più ampio parco delle “energie alternative” del vastese. Nulla ha fatto l’amministrazione comunale per chiedere alla regione Abruzzo ed al presidente – governatore Luciano D’Alfonso di farsi carico o di un serio piano di rilancio del’impianto, anche attraverso una procedura pubblica di affidamento a terzi, oppure di smantellarlo così da restituirne le superfici alla naturale coltivazione produttiva. Silenzio assordante e disinteresse totale questo abbiamo malinconicamente riscontrato”.