San Vito Chietino. Il Consiglio comunale di San Vito Chietino, nella seduta dello scorso 31 ottobre, ha approvato, all’unanimità, una delibera con la quale ha ribadito la propria contrarietà all’insediamento di attività di estrazione di idrocarburi sia in mare che sulla terraferma.
Nello specifico, con questa deliberazione, proposta dall’assessore all’Ambiente Luigi Comini, il Consiglio Comunale chiede ai deputati e senatori della Regione Abruzzo di presentare una proposta di legge abrogativa della norma contenuta nel cosiddetto “decreto sviluppo”, che di recente è stata approvata dal Parlamento la quale, pur aumentando il limite minimo di distanza dalla costa previsto per l’installazione di piattaforme petrolifere in mare, ha tuttavia, “fatti salvi tutti i procedimenti concessori in corso alla data di entrata in vigore del precedente decreto legislativo n.28/2010” il quale, proposto dall’epoca Ministro Prestigiacomo aveva stabilito una distanza minima dalla costa di 12 miglia in presenza di aree protette facendo diventare fuorilegge l’impianto Ombrina Mare2. Se la norma “salva-piattaforme” non viene abrogata, c’è il rischio tangibile che il progetto di sviluppo Ombrina Mare possa riprendere il proprio iter ed ottenere l’autorizzazione ad installare una piattaforma di estrazione petrolifera a meno di 6 km dalla costa tra San Vito Chietino e Rocca San Giovanni. Questo significherebbe, oltre ad un concreto pericolo per la salute e per l’ambiente, la pietra tombale sulle possibilità di sviluppo turistico del nostro territorio.