Al tavolo dei relatori, con Tocco, c’erano la segretaria uscente Francesca Ciafardini, la presidentessa della commissione congressi Benedetta Di Marzio e il presidente dell’assemblea Emanuele Pavone. In sala, invece, molti rappresentanti politici e amministrativi, fra cui il governatore Luciano D’Alfonso, il presidente della Provincia Antonio Di Marco, il sindaco e il vicesindaco di Pescara, Marco Alessandrini e Antonio Blasioli, nonché gli onorevoli Toni Castricone, Gianluca Fusilli e Vittoria D’Incecco. Assente, per motivi di salute, il segretario regionale Marco Rapino, che non ha fatto mancare però la sua vicinanza al neo eletto Tocco.
Questo l’intervento del nuovo segretario:
“Ringrazio tutti gli elettori dei circoli, le autorità politiche e la commissione per l’incarico che mi ha concesso. Il lavoro da fare nei prossimi anni è tanto e dobbiamo impegnarci tutti affinché questo sia proficuo e non divisivo, puntando a coltivare e rafforzare la passione di tutti coloro che frequentano i circoli. Sono consapevole delle difficoltà che ci sono e di quelle che incontreremo lungo la strada, ma abbiamo il dovere di riaccendere l’entusiasmo di coloro che credono nel nostro partito. A tal proposito, credo che la partecipazione sia fondamentale e che gli iscritti debbano poter interagire con gli amministratori. Il Pd appartiene alla gente, non ai segretari o ai sindaci e per questo non possiamo perderci in correnti e divisioni interne incomprensibili al di fuori del partito. Unità dev’essere la parola chiave del percorso da intraprendere. Senza dimenticare di innalzare la qualità del confronto, elevando i processi piuttosto che subendoli, e che il Pd è il nostro partito, un punto di riferimento fisso per ch entra in questa comunità. Non ci si può ricordare del Partito democratico quando ci sono le elezioni, bisogna lavorare ogni giorno per alimentare e nutrire questa comunità politica”.
Il neo segretario, prima di concludere il suo intervento, è intervenuto sul tema realizzazione della grande Pescara: “Si tratta di un progetto ambizioso, di non facile realizzazione, ma sicuramente raggiungibile. In un mondo che, secondo le stime, entro il 2050 conterà 9,5 miliardi di persone, non possono esistere più i guardiani dei sepolcri. Costruire reti e ampliare le interconnessioni è l’unica opportunità di crescita”.