Chieti. “La mia etica non mi permette di tacere davanti alla ipocrisie politiche che, nel riavvicinarsi alle competizioni elettorali, si riacuiscono ancora di più”.
Così in una nota il presidente della Commissione della Sanità, Mario Olivieri, che aggiunge: “È noto a tutti quanto il Presidente della Commissione Sanità sia stato ed è critico nei confronti della gestione manageriale dell’Azienda sanitaria di Lanciano-Vasto-Chieti. Naturalmente ribadisco che contro di lui (il Direttore Flacco) non c’è nulla di personale, ma solo sulla gestione ormai disastrata e non più, a mio avviso, recuperabile del sistema sanitario afferente alla propria giurisdizione. Non avrei mai immaginato, però, di dover prendere la sua difesa, dopo aver letto l’articolo di ieri che l’Assessore Paolucci ha pubblicato su “Il Centro” in merito all’ospedale Ospedale “San Camillo De Lellis” di Atessa. Premesso che l’aver appreso l’eventuale sospensione della chiusura dell’ospedale di Atessa mi riempie di gioia, ma se la regia del provvedimento deliberativo per la chiusura del presidio, e mi piacerebbe essere smentito in merito, è stata dell’assessorato alla Programmazione sanitaria, mi stupisco di come oggi Paolucci possa bacchettare il Direttore generale Flacco rispetto alla sua affermazione sul destino dell’ospedale di Atessa”.
“Ciò premesso – conclude Olivieri – continueremo ad essere sul pezzo a difesa dell’utilissimo presidio che insiste su un territorio industrialmente strategico per l’economia dell’intero Abruzzo, vuoi per la posizione geografica che fa da collettore di tutti i comuni dell’interno che afferiscono anche sotto il profilo viario, devo rimarcare che farò di tutto, sia con iniziative tese a valorizzare l’attuale presidio, sia incentivando la realizzazione di attività sanitarie e territoriali attualmente ancora al palo, per evitare che venga portata a termine una ulteriore grave penalizzazione di Atessa e dei territori dell’interno dell’Abruzzo di cui i cittadini hanno il diritto di avere una sanità efficace, efficiente ed adeguata ai bisogni dei malati e delle loro famiglie”.