“L’ Amministratore Unico Guido Latorre”, ricostruiscono Matteo Perazzetti, Lucia Travaglini e Maurizio Valloreo, “incarica, a fine dicembre 2016, un noto geometra, quale figura di supporto al Rup per una serie di procedure di acquisto; incarico che veniva attenzionato dal Comitato del Controllo Analogo che rilevava gravi irregolarità ed illegittimità nella procedura chiedendone immediata revoca. Le irregolarità spaziano dalla non specificazione delle attività per le quali è stato incaricato, alla determinazione del compenso, fino alla non indicazione dei requisiti, ma l’ Amministratore invece non ottempera alle richieste, portando avanti il contratto e spendendo soldi pubblici per 960 euro mensili oltre iva e cap”.
“Fatto reso ancor più inaccettabile dal fatto che, “aggiungono i tre consiglieri, ” il professionista in questione è stato già componente dell’Ufficio dello Staff del Sindaco (composto da ben 4 persone) dal 2009 sino al 2014 e poi alla scadenza del mandato, fu destinatario di molti incarichi ad affidamento diretto, tanto che tempo addietro nel 2014, abbiamo presentato una interrogazione in merito proprio chiedendo la rotazione degli incarichi, affinché chiunque potesse lavorare con il Comune. Invece alla nostra richiesta fece seguito una serie di altre assegnazioni, per tutta risposta: in particolare uno alla Farmacia Comunale che lo stesso Comitato fece annullare per illegittimità, subito dopo un nostro intervento e in contemporanea quest’ultimo alla Linda”.
“Siamo increduli”, commenta il gruppo d’opposizione, “di fronte ad un Amministratore Unico, La Torre, che non annulla la nomina, contravvenendo alle direttive impartite dal Comitato del Controllo Analogo, che ricordiamo è l’ organo attraverso il quale l’ Ente controlla le attività delle Società in house, ma invece bacchetta lo stesso Organo di Controllo invitandolo a dare indicazioni coerenti con gli indirizzi dettati dell’Amministrazione. Abbiamo indetto per questi motivi un Consiglio Straordinario per chiedere al Sindaco e maggioranza di tornare alla fisiologia dei rapporti tra Ente e partecipate, affinché non esistano “zone d’ ombra” al sicuro da controlli e censure, perché parliamo di soldi pubblici, e nonché ovviamente per chiedere le dimissioni dell’Amministratore per i tutti i fatti esposti”.