Il corteo è partito intorno alle 9.30 da Colle Sapone, zona sede di un grande polo scolastico, e, dopo aver percorso via Strinella, si è radunato davanti a palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale, alla Villa comunale, per chiedere a gran voce risposte e soprattutto che, a quasi 9 anni dal terremoto, “si costruiscano finalmente i Musd, moduli a uso scolastico definitivo”, parafrasando i Musp, che sono quelli provvisori edificati nella fase emergenziale post-terremoto 2009 ma ancora oggi in uso.
“Quello che ci stanno facendo non lo meritiamo – afferma Tommaso Cotellessa, rappresentante del Cotugno – La nostra scuola quest’anno è divisa in cinque sedi, ci hanno tolto anche quello che è l’aspetto sociale e ricreativo. Il liceo Scientifico ha una parte inagibile, il Colecchi e l’Alberghiero hanno la palazzina che va messa in sicurezza da anni”. E a questo si aggiunge la mancanza delle strutture scolastiche, come palestre e laboratori, “non possiamo fare educazione fisica, non ci sono i laboratori informatici”.