Chieti. “La fretta è sempre cattiva consigliera e può portare a fare affermazioni fuorvianti, contraddittorie e pericolose che, in questo delicatissimo momento in cui si discute non solo sul futuro delle province ma della stessa sopravvivenza di quella di Chieti che tutti noi vogliamo, può risultare letale per i comuni obiettivi perseguiamo e per la stessa credibilità dell’ente fortemente messa a repentaglio dall’inazione di Tavani e soci”.
Lo dice in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico, rispondendo alle dichiarazioni del vicepresidente della Provincia, Antonio Tavani.
“Non amo dire bugie – prosegue D’Amico – ma solo raccontare cose concrete suffragate da fatti concreti perché vivo del mio lavoro ed intendo girare ancora il territorio, difendendolo e tutelandolo, a testa alta, con la faccia onesta e pulita. Tavani sottace che, nel Consiglio Provinciale dello scorso 29 agosto, ha affermato la provincia ‘…ha una salutare situazione di cassa e non riesce a spendere per il…doveroso rispetto al patto di stabilità.’ Ha, inoltre, affermato che ‘…tante opere potranno presto partire e che, molte imprese, non riscuotono fino a non avviare lavori appaltati perché la provincia ancora non onora vecchi debiti pregressi.’ (Il tutto potrà essere poi reso pubblico non appena sarà serigrafato il sonorizzato verbale dell’assise consiliare). L’assessore Tavani non può intervenire su mie dichiarazioni pubbliche successive al consiglio essendo risultato assente al dibattito di merito sull’esposizione e votazione dei singoli emendamenti al piano triennale delle opere pubbliche contravvenendo alle sue personali abitudini, quando sedeva nei banchi dell’opposizione, dove si divertiva con artifici vari a farci fare lunghe ed infinite sedute consiliari notturne in circostanze simili. Nel nostro caso, i rappresentanti di giunta all’uopo delegati (Tamburrino, Nelli, etc) educatamente e con rispetto restavano in aula. Muovo un solo un appunto conclusivo alle dichirazioni imprudenti e propagandistiche del vice presidente Tavani per un doveroso rispetto alle due richieste di provincializzazioni da me avanzate ed ancora inesorabilmente bocciate: lui mente perché, le tratte interessate, sono essenziali e di collegamento tra arterie esistenti alla viabilità provinciale, l’assunzione al patrimonio viario sarebbe cosa dovuta ed il costo nullo. La sua politica – conclude il capogruppo del Pd – è demagogia spicciola e strumentale la mia, umile e vicina alla gente ed al territorio, concreta e basata sui reali bisogni della gente”.