Pescara e Chieti una sola città: proposto il maxi-capoluogo della provincia unita

nasuti_emilioPescara. All’indomani della riunione del Cal, tra le tante proposte in merito al riordino delle Province, arriva quella più controcorrente. In uno scenario campanilistico, dove Chieti e Pescara si contendono il diritto a rimanere provincia ‘reggente’ dopo l’unione, il consigliere regionale Nasuti propone anche l’unione dei due Comuni, per un maxi-capoluogo.

Fusione delle attuali Province di Chieti e Pescara e istituzione di un Comune unico, capoluogo della nuova Provincia, che comprenda gli attuali Comuni di Chieti, Pescara, Francavilla al Mare, Montesilvano, Spoltore e San Giovanni Teatino. Sono i punti essenziali della proposta per il riordino delle Province lanciata oggi dal Consigliere regionale Pdl Emilio Nasuti. “E’ la soluzione più logica – spiega Nasuti – che risponde in pieno allo spirito della spending review. Le Province di Chieti e Pescara, oltre ad avere contiguità territoriale, dispongono di una serie di infrastrutture e servizi comuni (ferrovie, aeroporto, autostrade, università, asse attrezzato). Anche a livello sociale esiste una forte interconnessione di alcune aree dei territori verso l’altro capoluogo: si pensi a esempio a Francavilla con Pescara o a Manoppello con Chieti”. Per Nasuti, secondo cui il Cal dovrebbe prendere seriamente in esame questa ipotesi, si tratterebbe dell’unica soluzione per assicurare davvero una svolta all’attuale governance del territorio e lasciare una grande eredità alle nuove generazioni.

“Il nuovo Comune capoluogo – continua – conterebbe una popolazione di 285.079 abitanti, vale a dire la seconda realtà urbana della sponda Adriatica, dopo Bari (320.475 abitanti) e prima di Venezia (270.884). Va da sé che aumenterebbe notevolmente il ‘peso specifico’ della nuova città, che potrebbe drenare più facilmente risorse per infrastrutture e servizi, senza vedere più messe in discussione alcune prerogative, come a esempio la presenza dell’aeroporto o le fermate dei treni a lunga percorrenza. A questo va aggiunto un miglioramento dei servizi ai cittadini, grazie a una programmazione unitaria in tutti i settori. Questa nuova città già esiste, va solo istituzionalizzata”.

Il Consigliere sottolinea anche le procedure per raggiungere questo obiettivo. “Con la preventiva fusione delle Province di Chieti e Pescara – puntualizza – la procedura per l’unificazione risulterebbe enormemente semplificata, perché sarebbe sottratta alla competenza statale (che interviene quando i territori comunali appartengono a due Province diverse), ma sarebbe sufficiente una legge regionale. Con la costituzione di un Comune capoluogo unico, si andrebbe anche a superare la questione della presenza degli uffici, che potrebbero essere dislocati sul territorio in base a specifici accordi. Trattandosi di un’unica città, il problema infatti non si porrebbe. La Questura potrebbe essere ubicata nell’attuale Pescara e la Prefettura nell’attuale Chieti, a esempio, considerando che a Pescara c’è anche un’alta concentrazione di uffici della Regione”.

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